Paese: Regno Unito, Irlanda
Anno: 2008
Regia: Steve McQueen
Genere: Drammatico, Storico
Durata: 96 min.
Cast: Michael Fassbender (Bobby Sands), Liam Cunningham (Padre Dominic Moran), Stuart Graham (Raymond Lohan), Brian Milligan (Davey Gillen), Liam McMahon (Gerry Campbell), Helen Madden (madre di Bobby), Des McAleer (Mr. Sands, padre di Bobby)
Sceneggiatura: Enda Walsh e Steve McQueen
Hunger, film d'esordio dell'artista britannico Steve McQueen, narra la vita dei detenuti irlandesi membri dell'IRA nel carcere di Long Kesh, e delle lotte da loro intraprese all'interno del carcere per avere riconosciuto lo status di prigionieri politici. In particolare, la pellicola si sofferma sul personaggio di Bobby Sands, figura di riferimento per tutti i detenuti, che il 5 maggio 1981 morì dopo 66 giorni di sciopero della fame.
Steve McQueen non esita a mostrare le condizioni disumane e degradanti nelle quali i detenuti venivano lasciati vivere e al contempo le torture e le efferatezze cui venivano sottoposti dalle guardie carcerarie. Il film è un susseguirsi di immagini, scandite da pochissime parole, tra cui la voce intransigente di Margaret Thatcher, all'epoca primo ministro britannico, che si rifiutava di considerare prigionieri politici i membri dell'IRA.
L'unico vero dialogo arriva già oltre la metà del film, quando Bobby Sands spiega a Padre Dominic le ragioni del suo sciopero della fame: che la vita vale la pena di essere vissuta solo da uomo libero. Ecco perché il corpo diventa nel carcere l'unico luogo nel quale può essere ospitata una rivolta contro la brutalità e l'intolleranza umane. "Mettere in gioco la mia vita non è solo l'unica cosa che posso fare, è la cosa giusta".
Grandissimo lavoro di Michael Fassbender, che per interpretare il ruolo del protagonista ha dovuto perdere diciotto chili.
Il film vinse la Caméra d'Or al Festival di Cannes del 2008 come migliore opera prima. Inspiegabilmente, il film è arrivato in Italia, distribuito dalla Bim, solo nel 2012, dopo il successo di Shame, secondo lavoro di McQueen con protagonista Fassbender.
Voto: 8
Un pugno allo stomaco, ci misi un bel po' per riprendermi dopo averlo visto. E quel dialogo a camera fissa per 20 minuti è un momento di alto cinema, dove le parole e l'interpretazione riempiono la mancanza di movimento!
RispondiEliminaFilm interessante, per alcuni aspetti mi ha convinto molto, per altri un pò meno...
RispondiEliminaLo devo vedere ma non ho mai tempo, il tuo voto fa salire soltanto la mia ansia cinefilmica, e poi c'è Fassbender...
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