Titolo originale: The Wolf of Wall Street
Paese: U.S.A.
Paese: U.S.A.
Anno: 2013
Durata: 179 min.
Genere: commedia
Regia: Martin Scorsese
Soggetto: Jordan Belfort
Sceneggiatura: Terence Winter
Cast: Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Jon Favreau, Cristin Milioti, Matthew McConaughey, Jean Dujardin, Jon Bernthal, Spike Jonze, Rob Reiner, Kyle Chandler, Ethan Suplee, Shea Whigham, Chris Riggi, Jake Hoffman, Christine Ebersole, Joanna Lumley
Trama: Ascesa e caduta di Jordan Belfort, broker di Wall Street che negli anni Ottanta rubò milioni di dollari ai suoi clienti.
Dopo la parentesi di Hugo Cabret, Martin Scorsese torna ad un cinema vibrante ed aggressivo con The Wolf of Wall Street, la vera storia di Jordan Belfort, broker che negli anni Ottanta rubò ai suoi clienti milioni e milioni di dollari, costruendosi una vita fatta di eccessi, tra party, droga e prostitute.
Il film di Scorsese descrive la parabola di ascesa e caduta di un uomo che ha fatto del denaro il suo dio, ma non cade nei facili moralismi caratteristici di tali storie: per tutto il corso del film Jordan Belfort si diverte, si compiace di questo divertimento e non emerge mai un momento critico in cui si pente realmente di ciò che fa. Per dirla con John Milton, Belfort prende alla lettera l'insegnamento di Lucifero in Paradiso Perduto: "Meglio essere re dell'Inferno che schiavi del Paradiso".
Ma è proprio qui che, attraverso rapidi e fugaci sguardi (su tutti,
quello della figlia di Belfort, che vede il padre e l'amico Donnie
strafatti litigare per un telefono), emerge il punto di vista critico del film: la vita di Jordan Belfort sarà stata per molto tempo indubbiamente divertente, ma il divertimento può essere davvero un'aspirazione? Se il divertimento diventa un fine da perseguire, ogni altro valore diviene secondario e non importa rubare, drogarsi, tradire la propria moglie. In questo senso, la storia di Jordan Belfort è una storia molto anni Ottanta, ma è allo stesso tempo una storia sempre molto attuale, laddove la sana voglia di trasgressione che tutti inevitabilmente provano nel corso della propria vita diventa per qualcuno la regola (vedi anche, sullo stesso tema, The bling ring di Sofia Coppola). Senza false prese di coscienza e senza falsi pentimenti, Scorsese mostra allo spettatore come può apparire la vita di un uomo che può divertirsi sempre, incurante delle conseguenze, che, però, alla fine, in qualche modo, arrivano sempre, che siano giudiziarie o semplicemente familiari. Si tratta di conseguenze che, comunque, non cambiano la realtà precedente: ovvero il divertimento fino a quel momento vissuto. Ma ne vale davvero la pena? Meglio rubare o divertirsi per qualche anno, conservando un ricordo integro di quegli anni, per poi finire i giorni di gloria, o vivere tutti i giorni, sempre uguali, tornando a casa in metro, ma a posto con la propria coscienza? In poche parole, meglio essere re dell'Inferno o schiavi del Paradiso?
Prendere o lasciare: la scelta è a noi, ma l'invito del regista è chiaro, sebbene la vita ponga continuamente di fronte a dubbi ed esitazioni, attratti come siamo da ciò che non abbiamo.
Prendere o lasciare: la scelta è a noi, ma l'invito del regista è chiaro, sebbene la vita ponga continuamente di fronte a dubbi ed esitazioni, attratti come siamo da ciò che non abbiamo.
Ottime le interpretazioni: a partire da Leonardo DiCaprio, indiscutibile mattatore e protagonista, che regge il film sulle sue spalle per circa tre ore, in cui compare praticamente in tutte le scene sfoggiando una nuova abilità da commediante: un Leonardo DiCaprio naturale e a suo agio, vicino al giovane attore degli inizi, quello di Ritorno dal nulla, Poeti dall'Inferno, Buon compleanno Mr. Grape, ma con un pizzico di maturità in più.
Bravi anche Jonah Hill, nei panni dell'insopportabile Donnie, e Margot Robbie, praticamente un'esordiente, molto convincente per i suoi 23 anni.
Una menzione speciale va a Rob Reiner, nei panni dell'irascibile padre di Jordan, a Matthew McConaughey in un simpatico cameo in cui riveste il mentore del protagonista, e infine a Jean Dujardin, che dopo The Artist torna ad Hollywood interpretando un corrotto banchiere svizzero.
Voto: 8
Se vi è piaciuto, guardate anche: Wall Street, Wall Street - Il denaro non dorme mai
bella recensione
RispondiEliminafa venir voglia di vederlo; quindi lo vedrò
Di Caprio è già stato un SON OF A BITCH in un film di Spielberg (in italiano PROVA A PRENDERMI); era bravissimo, anzi è stata l'interpretazione che i miei lettori hanno più apprezzato
Anche io non vedo l'ora di vederlo! E sono sicura che non mi deluderà.. come invece è successo con American Hustle.. ma forse avevo aspettative troppo alte!
RispondiEliminaE' già uscito in Italia? A me è piaciuto un sacco, e il cameo di Matt McConaughey è strepitoso, mi piace sempre di più! Chissà se Leo vincerà l'Oscar!
RispondiEliminaNo, esce giovedì, ma a Bologna c'è stata una miracolosa anteprima lunedì, addirittura in lingua originale (raro evento^^)
EliminaDomani è il grande giorno e sarò al cinema per goderne. Non vedo l'ora.
RispondiEliminabella recensione!
RispondiEliminasul film preferisco non esprimermi fino all'arrivo del mio post...