Uomini senza legge di Rachib Bouchareb racconta senza censure e sentimentalismo l'indipendenza dell'Algeria, attraverso la vita di tre fratelli, ribelli a Parigi, ognuno a suo modo, per la conquista della libertà.
"Uomini senza legge" strizza l'occhio a "Il vento che accarezza l'erba" di Ken Loach: lì i fratelli erano due e il paese per cui si lottava era l'Irlanda. Lì l'ideologia divideva fino alla fine i fratelli. In "Uomini senza legge", viceversa, l'amore fraterno vince sulle idee. Il ritmo è incalzante, la storia appassionante ma cruda, gli algerini sono vittime ma anche carnefici. Meritatamente il film è stato candidato come miglior film straniero agli Oscar di quest'anno. Un film di ampio respiro, che mostra le speranze di un popolo, come pure le sue debolezze.
Bellissima la scena in cui, a Sahid che allena il suo pugile affinché per la prima volta un algerino diventi Campione di Francia, Abdelkader risponde: "Festeggerò quando un algerino diventerà campione di Algeria".
Voto: 8
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