Machete di Robert Rodriguez è un film splatter che più splatter non si può
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Nonostante i dubbi e lo sgomento iniziali che mi hanno quasi portato ad uscire dalla sala ed infiltrarmi a quella accanto dove era in proiezione Thor, sono uscita dal cinema tutta bella e contenta per aver passato un paio d'ore di svago totale in cui la visione di tutte quelle budella mi ha disturbato, ma solo in superficie, senza arrivare allo stomaco. Non ho pensato a nulla: e devo ammettere che raramente mi accade.
Il film non suscita particolari riflessioni, sebbene via sia un'effettiva critica alle politiche xenofobe, per lo più contenuta nelle immagini iniziali (di una crudeltà sconcertante una delle scene iniziali in cui i vigilantes sparano ai messicani che varcano il confine), ma in generale la disapprovazione verso le politiche antimigratorie rappresenta un pretesto per mostrare più sangue possibile. D'altronde non fa questo un film splatter? Prendere qualcosa di per sé già cruento ed esasperarlo oltremodo?
Sebbene io sia costretta ad ammettere di aver compiuto un gesto terribile per un cinefilo (chiudere gli occhi davanti ad alcune scene), il mio giudizio sul film è totalmente positivo, poiché Machete fa parte di un genere che può piacere o non piacere, ma quello che fa lo fa alla perfezione.
"Machete gets women" and he got you!
RispondiEliminaTotalmente d'accordo sull'ultima parte. Machete non ha grandi pretese, non vuol far riflettere o comunicare un messaggio; fa solo il proprio mestiere, che è quello di uno splatter: esagerare la violenza (al punto che l'azione spesso diventa demenzialità) e far divertire. E Rodriguez ci riesce, proponendo personaggi a loro modo peculiari, e anche grazie a piccole perle come gli spot elettorali del senatore De Niro.
RispondiEliminaUna delle cose che mi ha colpito è stata la recitazione del "pilota di Lost": secondo me il ruolo gli calzava alla perfezione e ha recitato molto meglio che in Lost!
@ il democritico
RispondiEliminaMachete the movie got me, Machete the man didn't.
@ Ale
Sono d'accordo sul cd. pilota di Lost. In Machete era molto più nella parte!
Antonella, concordo in buona parte con te. Il pulp tarantiniano è portato all'estremo e all'eccesso da un Rodriguez che fa dell'eccesso stesso la sua filosofia dietro la macchina da presa. Io mi sono divertito molto a vederlo, ma uscito di sala ero bello sazio, anche troppo e qst forse non è troppo positivo. Leggi cosa ho scritto sul mio blog: http://onestoespietato.wordpress.com/2011/05/13/machete/ e se ti va lasciami una tua impressione... ormai ci seguiamo a vicenda! :)
RispondiElimina@ Tommaso
RispondiEliminaCorro a leggere la tua recensione ;)