La traduzione del titolo in italiano - Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno - ha cancellato la poeticità del titolo in inglese - The Dark Knigh rises ovvero il Cavaliere Oscuro risorge. Non c'è da stupirsene perché sovente accade nel nostro Paese che di fronte a certi titoli i distributori scelgano la via più scontata.
Viceversa, non accade spesso che uno spettatore rimanga stupefatto di fronte ad un film, tantomeno se si tratta di un film su un supereroe. Sarebbe, tuttavia, riduttivo definire Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno un film su un supereroe - che poi, Batman non è nemmeno un "supereoe" in senso tecnico. Penseremmo ai vari Spidermen, Hulk ed Avengers e non ci sarebbe nulla di più sbagliato. Con Batman begins ci siamo accorti che Nolan aveva qualcosa diverso da raccontare, e i capitoli successivi - Il Cavaliere Oscuro e Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno non hanno smentito la strada imboccata fin dall'inizio, ma si superano vicendevolmente per profondità e sentimento.
Da otto anni la città di Gotham gode un periodo di apparente tranquillità. I criminali sono allo sbando e Batman, creduto da tutti l'assassino di Harvey Dent, è scomparso dalla circolazione. Bruce Wayne (Christian Bale) si è ritirato in un'ala della sua immensa casa dove conduce una vita da reietto. Il furto della collana di sua madre, ad opera dell'avvenente Selina Kyle (Anne Hathaway) e l'arrivo di un mercenario in città, Bane (Tom Hardy), costringerà Wayne a rivestire i panni dell'eroe mascherato.
Ne Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno ci sono la violenza dell'America delle origini, il terrore dell'America contemporanea, la speranza di un America futura diversa. Le lotte in strada ricordano alquanto Gangs of New York di Martin Scorsese, mentre l'anarchia in città sembra rimandare allo scenario descritto da Don De Lillo in Cosmopolis. Ma tutto il resto, è farina del sacco di Christopher Nolan.
Da un lato le vecchie istituzioni indifferenti alla realtà che sta cambiando, dopo aver pasciuto tanti anni nel benessere, incapaci di progredire, se non all'ultimo momento; dall'altro lato, le nuove istituzioni che vogliono "rinnovamento" in salsa contemporanea, ma che fanno processi sommari che sanno tanto di medioevo. Gotham, per sopravvivere, ha un disperato bisogno di un eroe intorno al quale possa riconoscersi, stringersi e abbracciarsi. E quest'eroe non poteva che essere Batman/Bruce Wayne, un meraviglioso Christian Bale in questo film straordinario protagonista, grazie alla sua forza ma soprattutto grazie alla sua fragilità: lui che torna ad aver paura dopo che aveva scelto di sfidarla scegliendo come simbolo di lotta ciò che lo terrorizzava di più.
E poi il cattivo: se il Joker di Heath Ledger ci aveva frastornato, il Bane di Tom Hardy ci ha terrorizzato, con la sua maschera che lo rende, in qualche modo, mostruoso, ma in cui si cela tutta la sua debolezza.
Gli altri personaggi non possono non essere citati: si confermano grandi Michael Caine/Alfred, Gary Oldman/il commissario Gordon, Morgan Freeman/Lucius, che rappresentano un trittico indistruttibile all'interno del quale tutti gli altri personaggi si muovono.
Bravissimi Anne Hathaway nei panni di una delle migliori Catwoman di sempre e Joseph Gordon - Levitt, alias agente di polizia John Blake. Meno convincente Marion Cotillard (sempre troppo francese!), nei panni Miranda Tate, membro del consiglio di amministrazione della Wayne Enterprise, che fa battere il cuore a Bruce Wayne, ma è decisamente l'unico neo, a mio avviso, in uno straordinario capolavoro.
Le scene d'azione sono mozzafiato, dall'inizio alla fine, con la sequenza d'apertura del dirottamento di un aereo che dà al film, sin dai primissimi minuti, un'impronta decisa ed incalzante.
La calma che precede la tempesta allo stadio quando un bimbo canta l'inno americano prima della partita di football è da incubo.
Alla fine arrivano le lacrime, e chi se lo sarebbe mai aspettato di fronte ad un uomo pipistrello? Però, poi, per fortuna, tutto torna sereno.
Gran bel film, ma a mio parere non all'altezza del precedente, decisamente più geometrico e riuscito.
RispondiEliminaSenza contare Heath Ledger, che si mangia qualsiasi altro "cattivo" con il suo Joker.
Ho amato molto entrambi i film, non so quale dei due sia il migliore... è davvero difficile decidere!
RispondiEliminano dai, è un film con enormi pecche di sceneggiatura, il cattivone bane (di gran lunga inferiore al joker di ledger) buttato via nel finale, e un senso di dejavu che permea la pellicola dall'inizio alla fine.
RispondiEliminaper me il nolan meno ispirato di sempre...
Non sono d'accordo! I riferimenti alla crisi economica e politica, la creazione di nuove istituzioni che degenerano nella violenza, la paura della morte, l'accantonamento di chi ha fatto la guerra ed è scomodo nei tempi di pace... un po' a casaccio ho elencato questi tempi, ma non direi che Nolan non è stato ispirato in questo film!
Eliminatemi non tempi ;)
EliminaIo non me la sento di etichettarlo come capolavoro, a tratti è verboso ma fa trasparire tutta la sua potenza cinematografica. Probabilmente è uno di quei film in cui la re-visione è più necessaria che in altri casi per averne un giudizio piùà obiettivo, in un senso o nell'altro.
RispondiEliminaIn effetti i buchi di sceneggiatura ci sono, perdonabili a mio parere dalla riuscita complessiva del film. Un'ottima chiusura del cerchio.
RispondiEliminasono assolutamente d'accordo con te..film bellissimo
RispondiEliminaLa degna ed epica chiusura di una trilogia indimenticabile!!! Nolan & Christian Bale hanno fatto diventare "Batman" qualcosa di unico, nobilitando un personagio dei fumetti fino a farne una storia profonda e ricca di spunti universali.
RispondiElimina