Dopo la morte della moglie Io, Prometeo (Sam Worthington) conduce una tranquilla vita da pescatore con il figlio Elio, ma un giorno la sua quiete viene turbata dalla visita del padre Zeus (Liam Neeson), che ha bisogno del suo aiuto per impedire ad Ade (Ralph Fiennes) di liberare Cronos, il padre degli dei dell'Olimpo, rinchiuso nella terribile prigione del Tartaro.
Come il precedente Scontro tra Titani (2010), il film di Jonathan Liebesman è fatto ad uso e consumo del 3D.
La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti (dove sono finiti Apollo, Afrodite, Atena?) e condensa in poche scene secoli di mitologia greca, per accontentare un po' tutti, passando dai Ciclopi al Minotauro, rinchiuso nel Tartaro invece che nel labirinto di Cnosso.
E poi, c'è qualcosa che mi turba particolarmente: come possono gli dei morire? Perché è questo che accade nel film.
Sì, lo so, pretendere tutta questa coerenza da parte di un blockbuster americano è eccessivo, ma, ragazzi, siamo al livello che Pollon (Pollon!) presenta maggiore aderenza al mito greco, soprattutto quando penso alla personalità di Zeus (per darvi un'idea, ecco un elenco delle sue amanti e dei suoi figli )
Per cui apro un sondaggio:
Quale Zeus è più credibile?
Zeus secondo i giapponesi |
oppure Zeus secondo gli americani? |
Voto: 2
Ah bene, 2 addirittura...quindi hanno cannato pure questo, pazzesco. Noto però che le cose che l'hanno convinta meno riguardano la "coerenza" narrativa, uhm...allora mi sa che forse io ci potrei rintracciare del godimento in questa pellicola.
RispondiEliminaSinceramente in tamarrate di tale livello tendo a farmi scivolare codeste problematiche addosso senza troppi problemi, mi basta un po' di sano show :) Secondo lei ci son speranze da questo punto di vista, cara Antonella?