martedì 7 giugno 2011

THE TREE OF LIFE

Ante Scriptum: sono andata a vedere The tree of life al cinema Lumiere di Bologna. Come potete leggere qui, al suddetto cinema per una settimana hanno dato una proiezione sfasata della pellicola, ma i malcapitati non se ne sono neppure accorti finché alcuni non lo hanno visto per una seconda volta in un altro cinema. Comunque, io dovrei aver visto la versione esatta essendo andata al cinema oltre 7 giorni dopo l'inizio della programmazione, ma se notate qualcosa di strano nella mia recensione, fatemelo sapere...

The tree of life, nemmeno a dirlo, è l'ultimo film dell'autore di capolavori Terrence Malick, Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes.
Si è detto moltissimo su questo film: la storia del mondo raccontata attraverso la storia di una famiglia, il contrasto tra Natura e Grazia, il passaggio dall'infanzia all'età matura etc. etc. Ogni critico ha visto qualcosa di stupefacente in questo film, e quasi tutte le recensioni sono state strapositive.
E io, d'altronde, non potrei aggiungere molto altro, perché il film è davvero stupefacente quando ci mostra il Big Bang, come pure a dir poco toccante è la storia della famiglia O' Brien raccontata nel film.
Tuttavia, voglio uscire in parte fuori dal coro ed essere un poco insolente. Per rendere più dolce la mia irriverenza, premetto che The new world, il film di Malick appena precedente a The tree of life, è uno dei miei film preferiti. Ritengo che in quel film, attraverso una storia come quella della principessa Pocahontas, Malick riesca a raccontare il contrasto tra Grazia e Natura attraverso parole e immagini che commuovono ben oltre la superficie.
Per quanto riguarda The tree of life, invece, mi sembra che il film sia cedevole nel momento in cui sia necessario trovare il legame tra la storia del mondo e la storia della famiglia. Non mi è sufficiente averne letto: io volevo sentirlo. Questa emozione mi è totalmente mancata e mi è sembrato di guardare due film diversi, bellissimi, ma pur sempre diversi.
Posso soltanto dire che un film del genere a mio avviso comporti necessariamente una seconda visione, perché non posso amare un film solo perché ne ho letto una recensione che me lo spiega, ma, forse, più semplicemente la mia mente è troppo piccola per entrare in quella di Malick.
Non posso dare un voto, non ci riesco, sarebbe estremamente riduttivo.
Rimando questo incombente (nonché una più completa recensione) a una seconda visione.

The tree of life su imdb
Il trailer su youtube
Terrence Malick su wikipedia

5 commenti:

  1. Posizione perfettamente comprensibile.
    Io l'ho stroncato, nonostante adori Malick, ma sicuramente gli concederò una seconda visione.

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  2. Antonella, tu scrivi: "Tuttavia, voglio uscire in parte fuori dal coro ed essere un poco insolente". Direi che hai avuto la mano mooolto delicata. Leggi (o forse già l'hai letto?) un po' cosa ho scritto io sul film di Malick...l'ho un "tantino" stroncato: http://onestoespietato.wordpress.com/2011/05/28/the-tree-of-life-malick-delude/ e confrontiamoci! :)

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  3. condivido, meravigliosodsal punto di vista visivo, ma un po' freddo.

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  4. @ MrJamesFord
    Mi accingo volentieri a leggere la tua recensione sul tuo blog.
    @ Tommaso
    Effettivamente, ho criticato ben poco. In realtà, parecchie scene non mi sono piaciute, ma non mi andava di stare ad identificare questo o quel particolare. Più che altro dal complesso sono rimasta delusa e ci tenevo a scrivere quello.
    Poi ho un problema: non mi faccio scrupoli nello stroncare un film come Beastly, anzi è una goduria, ma nutro un po' di soggezione nel criticare Terrence Malick. Non so se mi spiego...
    Comunque sono apertissima al confronto e vado a leggere il tuo post ben volentieri.
    @ persogiàdisuo
    Sì, anch'io ho notato la freddezza. è stata un'amara delusione, ma ripeto, forse merita una seconda visione.

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  5. Leggo adesso di quello che è successo a Bologna e... non so se ridere o piangere! Incredibile! :-)

    Riguardo il film, io penso che Malick non sia un regista 'per tutti', non c'è niente da fare. Questo non significa essere snob o sentirsi superiori rispetto a coloro cui non è piaciuto. Semplicemente un film di Malick ti mette a dura prova, ti 'costringe' a calarti in una dimensione filmica a cui non sei nè abituato nè preparato. Ma se hai la forza e la pazienza di restare sulla poltrona fino alla fine, ti senti fortunato per aver potuto assistere a qualcosa di unico. Inarrivabile. E questo 'The Tree of life' è per certi aspetti 'inarrivabile', perchè il film più complesso di Malick, quasi il suo film-testamento, e sicuramente richiede uno sforzo ancora maggiore che per i precedenti.
    Molti non ci riescono, ed ho il massimo rispetto per queste persone, alle quali però dico di provarci comunque, perchè possono quantomeno essere testimoni di una grandiosa esperienza visiva.

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