Il film racconta, attraverso la vita dei suoi tre capi e fondatori, il "Libanese", il "Freddo" e il "Dandi", la storia della Banda della Magliana, potente organizzazione criminale operativa a Roma tra gli anni '70 e '80, che si affermò non soltanto grazie al monopolio del mercato degli stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione, ma anche grazie ai contatti con i piani più alti della politica e dei servizi segreti. Tanta parte della storia italiana passa attraverso la storia della Banda della Magliana e Romanzo Criminale può essere proprio guardato come spaccato della storia d'Italia filtrato attraverso la vita di una potente organizzazione criminale.
Come è noto, Romanzo criminale vanta la migliore gioventù del cinema italiano di oggi: Kim Rossi Stuart (il Freddo), Pierfrancesco Favino (il Libanese), Claudio Santamaria (il Dandi), Stefano Accorsi (il commissario Scialoja) interpretano i personaggi principali, a cui si affiancano attori come Elio Germano (il Sorcio), Riccardo Scamarcio (il Nero) e Jasmine Trinca (Roberta).
Il film è ritmato e avvincente, forse troppo per chi vi si accosta per la prima volta. La rappresentazione della realtà, seppure crudele, è dotata di una vena di romanticismo che umanizza i personaggi; questo vale soprattutto per il personaggio del Freddo, che per i suoi dubbi e le sue ritrosie verso le azioni condotte dalla Banda, assurge al ruolo di criminale tormentato e romantico. Anche i personaggi secondari non sono mai banali, non mere comparse, ma degna cornice di un seducente ritratto.
Voto: 8
Nessun commento:
Posta un commento