Diretto dal regista di Train de vie e Il concerto, La sorgente dell'amore racconta una storia di lotta e coraggio, in un arido paese del Nord Africa dove gli uomini hanno dimenticato la fatica e il sudore.
Dopo che per l'ennesima volta una giovane donna ha perso il suo bambino mentre portava l'acqua dalla fonte al paese, Leila convince le donne del villaggio a mettere in atto il cosiddetto sciopero dell'amore: non si concederanno ai loro mariti fintanto che non si decideranno ad andare a prendere l'acqua al loro posto. L'iniziativa mette a dura prova le tradizioni e la mentalità delle loro famiglie, ma alla fine darà i suoi frutti
La sorgente dell'amore è dotato di una rara bellezza, grazie agli affascinanti luoghi in cui è ambientato e alla sua carismatica protagonista, interpretata dall'attrice francese Leila Bekhti.
Il film si basa su due pilastri: la siccità come metafora dell'aridità del cuore degli uomini, nonché l'acqua come fonte che dà la vita in quanto tale assimilabile al corpo femminile. Il luogo in cui si svolge la storia non ben è collocato nello spazio e nel tempo, poiché la storia di Leila è una storia universale essendo la chiusura e l'egoismo insiti nell'animo umano. Ecco perché, forse, non occorreva quell'esplicito accenno al fondamentalismo islamico, che pure c'è nel film con l'arrivo di fantomatici terroristi al cavallo.
Per altri versi, il film pecca per essere in qualche modo troppo hollywoodiano: l'arrivo del primo amore di Leila che provoca la rabbia e la gelosia del marito si avvicina tanto a quelle soap opera messicane che le donne guardano nel film. Piuttosto, sarebbe stato interessante che il regista avesse scelto di approfondire alcuni personaggi "negativi", come la suocera di Leila o suo cognato, che per tutto il corso del film restano arroccati sulle loro posizioni.
Voto: 6 e 1/2
La sorgente dell'amore su mymoviesIl film si basa su due pilastri: la siccità come metafora dell'aridità del cuore degli uomini, nonché l'acqua come fonte che dà la vita in quanto tale assimilabile al corpo femminile. Il luogo in cui si svolge la storia non ben è collocato nello spazio e nel tempo, poiché la storia di Leila è una storia universale essendo la chiusura e l'egoismo insiti nell'animo umano. Ecco perché, forse, non occorreva quell'esplicito accenno al fondamentalismo islamico, che pure c'è nel film con l'arrivo di fantomatici terroristi al cavallo.
Per altri versi, il film pecca per essere in qualche modo troppo hollywoodiano: l'arrivo del primo amore di Leila che provoca la rabbia e la gelosia del marito si avvicina tanto a quelle soap opera messicane che le donne guardano nel film. Piuttosto, sarebbe stato interessante che il regista avesse scelto di approfondire alcuni personaggi "negativi", come la suocera di Leila o suo cognato, che per tutto il corso del film restano arroccati sulle loro posizioni.
Voto: 6 e 1/2
Radu Mihaileanu su mymovies
Il trailer del film su youtube
devo vederlo, sono curioso
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