venerdì 4 ottobre 2013

LO SCONOSCIUTO DEL LAGO


Recensione pubblicata su Storiadeifilm

Titolo originale: L'inconnu du lac
Paese: Francia
Anno: 2013
Durata: 97 min.
Genere: noir
Regia: Alain Guiraudie
Sceneggiatura: Alain Guiraudie
Cast: Pierre Deladonchamps, Christophe Paou, Patrick Dassumpçao
Trama: Franck è un giovane omosessuale che d'estate frequenta la riva d'un lago dove avvengono incontri occasionali tra uomini. 
Qui fa la conoscenza di Michel, solitario e taciturno, e di Henri, bello attraente, che nasconde un terribile segreto. Nonostante ciò, Franck comincia una travolgente storia d'amore con lui. 

Lo sconosciuto del lago è l'ultimo lavoro scritto e diretto da Alain Guiraudie, vincitore del premio per la migliore regia nella categoria Un certain regard allo scorso Festival di Cannes.
Attraverso un'atmosfera fortemente noir, rafforzata dai brevi momenti comici e dai lunghi momenti erotici, la pellicola compie un'analisi incrociata delle più antiche pulsioni dell'animo umano, Eros e Thanatos, percorrendo il sottile confine che separa il desiderio sessuale dall'autodistruzione. Il film di Guiraudie ha il merito di "scandalizzare" attraverso immagini forti che, piuttosto che esaltare l'atto sessuale in sè, mettono in dubbio la creazione di una società che sul consumo del sesso veloce si fonda.
Il regista compie l'ottima la scelta di girare l'intero film lungo la sponda del lago, volgendo le spalle a tutto ciò che è intorno. L'aria aperta non impedisce il crearsi nello spettatore di una sensazione di soffocamento e di un desiderio di rivolgere lo sguardo altrove. La colonna sonora è assente; unicamente i suoni del bosco accompagnano l'esperienza che il protagonista vive. All'inizio, Franck rimane turbato dal delitto compiuto da Michel, che rappresenta, però, allo stesso tempo l'occasione per iniziare una relazione con l'uomo. L'attrazione a quel punto è tanto violenta che Franck seppellisce il ricordo dell'assassinio e si lascia travolgere dalla storia con Michel. Tuttavia, con il ritrovamento del cadavere e il conseguente arrivo della polizia, si rompe quell'apparente situazione di normalità che Franck aveva voluto creare nella propria mente. Solo allora, infatti, il giovane percepisce il disagio di fare il bagno in un lago in cui per giorni è rimasto celato un cadavere.
Il personaggio di Frank può essere compreso fino in fondo se analizzato guardando anche ai due coprotagonisti, Michel ed Henri. Michel è il simbolo della società di oggi, che ha trasformato la liberazione sessuale degli Anni Settanta in schiavitù: il sesso deve essere consumato spesso e velocemente. Sul fronte opposto c'è Henri, silenzioso e solitario, che desidera un impegno stabile e un'amicizia duratura. Si tratta proprio di quella responsabilità che il mondo di oggi in qualche modo aborrisce. Franck agogna ad un'esistenza che comprenda sia la sua parte di Michel che la sua parte di Henri, ma, dovendo scegliere, opta per la passione autodistruttiva. Chi altri, infatti, è Franck se non l'uomo, che, stretto in ogni momento tra la vita e la morte, compie continuamente gesti rischiosi per sentirsi veramente e finalmente vivo?

Voto: 8

Se vi va, leggete su Storiadeifilm la mia intervista ad Alain Guiraudie


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