sabato 4 ottobre 2014

TRENO DI NOTTE PER LISBONA: ALLA SCOPERTA DI UNA RIVOLUZIONE


Recensione scritta per Cinema Bendato

Treno di notte per Lisbona (Night Train to Lisbon)
Germania, Svizzera, Portogallo 2013
Sceneggiatura di P. Mercier
Regia di Bille August
Con Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Jack Huston, Christopher Lee, Lena Olin, Charlotte Rampling

Trama: Il professor Gregorius va alla ricerca di una giovane donna, che ha salvato dal suicidio e che è scomparsa improvvisamente. La ricerca lo porta a Lisbona sulle tracce di un giovane che aveva preso parte alla rivoluzione dei garofani, Amadeu do Prado.

Tratto dall'omonimo romanzo di Pascal Mercier, best seller in Germania, Treno di notte per Lisbona è ambientato nella capitale portoghese in parte nel presente e in parte nel 1974, anno della Rivoluzione dei Garofani, che portò alla fine della dittatura fascista durata quasi quarant'anni. 
Filo conduttore del film è il tema del ricordo e della dimenticanza, che riguarda non solo il Portogallo del film, ma tutti quei paesi e quei popoli che hanno vissuto dittature violente e che sono giunti ad una conciliazione indispensabile, ma forzata, incapace di curare totalmente le vecchie ferite. 
Il protagonista, Raymond Gregorius, è un professore noioso e annoiato, che, portandosi sulle tracce della vita di un giovane e affascinante rivoluzionario, Amadeu de Prado, assume il compito di riportare a galla i vecchi ricordi di Estefania, Adriana, Jorge e Joao, altri protagonisti della rivoluzione che la tragica morte di Amadeu aveva diviso e allontanato. Nell'ammirazione e nell'esaltazione delle vite degli altri, Raymond ritrova finalmente se stesso, destandosi dal torpore in cui si è confinato e rinnegando la propria incapacità di vivere. 
Il film non è sempre all'altezza del tema delicato affrontato e in alcuni momenti si fa ovvio e scontato, ma ciononostante la storia, carica di nostalgia, emoziona con intensità, grazie anche al il ritratto di una Lisbona piena di luoghi magici ed immobili nel tempo.

Voto: ♥ ♥ 1/2

"Lasciamo sempre qualcosa di noi quando ce ne andiamo da un posto, rimaniamo lì anche quando andiamo via, e ci sono cose di noi che possiamo ritrovare solo tornando in quei luoghi". 


2 commenti:

  1. Un buon film, tutto sommato.
    Sono le parti secondarie a fargli perdere punti: Ch. Rampling è visibilmente svogliata, Ch. Lee dovrebbe godersi la pensione ...
    e poi perché il prete che interpreta è sovraccarico di crocifissi e orpelli, che sembra un albero di natale? forse il pubblico internazionale i preti li vuole vedere così, una via di mezzo tra gli elfi di Granburrone e i cavalieri jedi?

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