Titolo originale: The Great Gatsby
Paese: U.S.A
Anno: 2013
Regia: Baz Luhurmann
Genere: Drammatico, Sentimentale
Durata: 143 min.
Cast: Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Joel Edgerton, Isla Fisher, Jason Clarke, Elizabeth Debicki
Soggetto: Francis Scott Fitzgerald
Sceneggiatura: Baz Luhurmann, Craig Pearce
Baz Luhurmann ama reinventare classici della letteratura mondiale, così come fece con Romeo e Giulietta di William Shakespeare, mantenendo trama e parole, ma ambientando la tragedia ai giorni nostri.
Con Il Grande Gatsby, Baz Luhurmann non fa altro che compiere la stessa operazione, portando sulla scena, addirittura in 3D, il lusso sfrenato degli anni Venti attraverso maestose scenografie, superbi costumi, una colonna sonora trascinante e coinvolgente che accantona il jazz dei Ruggenti Anni Venti per sostituirlo con un accattivante hip hop.
Ma dietro l'incanto e la grandezza mostrati sullo schermo si nasconde la fragilità di una generazione sull'orlo del precipizio, che di lì a pochi anni cadrà sotto il peso della crisi economica. Una crisi che ricorda tanto quella attuale, preceduta da un'overdose di ricchezza per pochi, mentre il resto del mondo regge le sorti di quei pochi fortunati. È buffo, ma nel vedere il film di Luhurmann mi sono venute in mente le parole che Selina Kyle rivolge a Bruce Wayne in The dark knight rises: "Sta arrivando una tempesta, signor Wayne. È meglio che lei e i suoi amici vi prepariate al peggio. Perché quando arriverà, vi chiederete come avete potuto pensare di vivere così alla grande, lasciando così poco per tutti noi!".
Jay Gatsby è un personaggio che incarna perfettamente il suo tempo, un uomo che ha costruito intorno a sé un mondo fatto di pailettes e brillantini, pronto a dissolversi alla prima oscillazione. Un uomo corrotto dal denaro e dal potere, ma che ha mantenuto intatta e pura l'unica cosa a cui teneva davvero, l'amore per Daisy, e desideroso di essere il primo agli occhi di lei ha creato un impero.
Leonardo DiCaprio sembra nato per interpretare il ruolo del grande Gatsby, un uomo pieno di speranze ed illusioni, ma anche provvisto di un lato oscuro ai più, che continua a navigare contro corrente, nonostante l'infrangersi sulla riva di tutti i suoi desideri. La sua interpretazione è magistrale: immedesimazione totale, che solo pochi attori riescono veramente a concepire.
Ottimo il resto del cast: da Tobey Maguire, che non può che ricordare un altro personaggio di Luhurmann, il Christian interpretato da Ewan McGregor in Moulin Rouge! Se in quest'ultimo film narratore e protagonista si fondevano in un unico personaggio distrutto dalla morte dell'amata Satine, ne Il Grande Gatsby Nick Carraway assiste alla vita dell'amico Gatsby con un'ammirazione e una devozione che alla fine si rivelano parimenti devastanti.
Ma dietro l'incanto e la grandezza mostrati sullo schermo si nasconde la fragilità di una generazione sull'orlo del precipizio, che di lì a pochi anni cadrà sotto il peso della crisi economica. Una crisi che ricorda tanto quella attuale, preceduta da un'overdose di ricchezza per pochi, mentre il resto del mondo regge le sorti di quei pochi fortunati. È buffo, ma nel vedere il film di Luhurmann mi sono venute in mente le parole che Selina Kyle rivolge a Bruce Wayne in The dark knight rises: "Sta arrivando una tempesta, signor Wayne. È meglio che lei e i suoi amici vi prepariate al peggio. Perché quando arriverà, vi chiederete come avete potuto pensare di vivere così alla grande, lasciando così poco per tutti noi!".
Jay Gatsby è un personaggio che incarna perfettamente il suo tempo, un uomo che ha costruito intorno a sé un mondo fatto di pailettes e brillantini, pronto a dissolversi alla prima oscillazione. Un uomo corrotto dal denaro e dal potere, ma che ha mantenuto intatta e pura l'unica cosa a cui teneva davvero, l'amore per Daisy, e desideroso di essere il primo agli occhi di lei ha creato un impero.
Leonardo DiCaprio sembra nato per interpretare il ruolo del grande Gatsby, un uomo pieno di speranze ed illusioni, ma anche provvisto di un lato oscuro ai più, che continua a navigare contro corrente, nonostante l'infrangersi sulla riva di tutti i suoi desideri. La sua interpretazione è magistrale: immedesimazione totale, che solo pochi attori riescono veramente a concepire.
Ottimo il resto del cast: da Tobey Maguire, che non può che ricordare un altro personaggio di Luhurmann, il Christian interpretato da Ewan McGregor in Moulin Rouge! Se in quest'ultimo film narratore e protagonista si fondevano in un unico personaggio distrutto dalla morte dell'amata Satine, ne Il Grande Gatsby Nick Carraway assiste alla vita dell'amico Gatsby con un'ammirazione e una devozione che alla fine si rivelano parimenti devastanti.
Civetta, seducente ed anche un po' meschina: Daisy Buchanan è una Carey Mulligan capace di sfoderare un'ambiguità e una fragilità di una diva di altri tempi.
Non può non meritare una menzione speciale Joel Edgerton, che interpreta Tom Buchanan, rendendone ben percepibile la doppiezza, la codardia e la spietata crudeltà.
Diciamoci la verità: in questa recensione è soprattutto il cuore a parlare. Non ho amato alcune cose del film, come ad esempio l'eccessiva narrazione da parte di Nick, con dialoghi ridotti all'essenziale. Tuttavia, questa narrazione ridondante e implacabile contribuisce a creare il sogno, il sogno del cinema che riesce sempre a stupire e a ripetersi in film capaci di parlare all'anima.
"Eppure noi continuiamo a remare, barche contro corrente risospinti senza sosta nel passato".
Voto: 9
Non può non meritare una menzione speciale Joel Edgerton, che interpreta Tom Buchanan, rendendone ben percepibile la doppiezza, la codardia e la spietata crudeltà.
Diciamoci la verità: in questa recensione è soprattutto il cuore a parlare. Non ho amato alcune cose del film, come ad esempio l'eccessiva narrazione da parte di Nick, con dialoghi ridotti all'essenziale. Tuttavia, questa narrazione ridondante e implacabile contribuisce a creare il sogno, il sogno del cinema che riesce sempre a stupire e a ripetersi in film capaci di parlare all'anima.
"Eppure noi continuiamo a remare, barche contro corrente risospinti senza sosta nel passato".
Voto: 9
F.S. FITZGERALD ha creato il romanzo dall'osservazione delle feste di Long Island (tra il 1922 e il 1924) e dal personaggio di Gerald Murphy
RispondiEliminaNick, il narratore, è lui stesso (l'acuto intellettuale del Minnesota, prima affascinato e poi deluso da New York)
quanto all'interpretazione di Di Caprio NON MI HA ENTUSIASMATO: forse mi aspettavo troppo
un film fuori dal tempo. già un classico moderno.
RispondiEliminae con questo altro 9, il team Gatsby è in rimonta sui criticoni, evvai!
Ciao! Sono Giulia di studio 28 tv, la web tv delle politiche culturali. Abbiamo indetto la seconda edizione di Critica in Movimento, un concorso che mette in palio 1000 euro per chi presenta la migliore videorecensione relativa ad un film, ad uno spettacolo teatrale o di danza. Se sei interessata e ne vuoi sapere di più, questo è il link http://www.studio28.tv/criticainmovimento2013/. Abbiamo anche realizzato uno spot https://www.youtube.com/watch?v=kdK5UYfsmGQ&feature=player_embedded. Infine, vi è una sezione "diffondi" in cui è possibile, per chi ha un blog, inserire il banner per promuovere l'iniziativa. Grazie per l'attenzione. Saluti, Giulia
RispondiEliminaBello, bello davvero.Un 9 strameritato. Film fatto con cuore e passione. Di Caprio perfetto.
RispondiEliminaspero di vederlo presto... purtroppo ho finito il libro troppo in ritardo per vederlo al cinema :(
RispondiEliminaGrande Antonella! è bello vedere che dopo aver letto solo stroncature da parte della critica, i blogger rispondano con entusiasmo! Io ne ho parlato proprio oggi, confrontandolo anche con la versione precedente!
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