Titolo originale: Anna Karenina
Anno: 2013
Paese: Regno Unito, Francia
Durata: 130 min.
Genere: drammatico, romantico
Regista: Joe Wright
Soggetto: Lev Tostoj
Sceneggiatura: Tom Stoppard
Cast: Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly MacDonald, Matthew MacFadyen,Domhnall Gleeson, Ruth Wilson, Alicia Vikander, Olivia Williams, Emily Watson, Holliday Grainger, Michelle Dockery, Alexandra Roach, Bill Skarsgård, Eros Vlahos, Raphaël Personnaz, Kenneth Collard, Tannishtha Chatterjee, Kostas Katsikis, Emerald Fennell, Hera Hilmar, Max Bennett, Guro Nagelhus Schia
Dal grande romanzo di Lev Tolstoj, Joe Wright (Orgoglio e pregiudizio, Espiazione) porta in scena Anna Karenina, ambientato nella Russia del XIX secolo.
La giovane Anna (Keira Knightley), moglie di un funzionario dello zar, Aleksej Karenin (Jude Law), si reca a Mosca per far visita alla famiglia del fratello Stiva
(Matthew MacFayden), la cui unità è messa a rischio da una scappatella di
quest'ultimo con la governante. Appena scesa dal treno, si invaghisce, ricambiata, del
conte Vronskij (Aaron Johnson), di cui in breve tempo diventa l'amante, a dispetto di ogni convenzione sociale che le impone la fedeltà coniugale.
La prima impressione che si prova nel vedere quest'ultima versione cinematografica di Anna Karenina è che coraggiosamente Joe Wright non si è limitato a girare un film tratto dal celebre romanziere russo, ma ha voluto inserire nella pellicola il suo tocco personale.
L'espressione "portare in scena" si rivela, dunque, in questo caso, particolarmente adatta per descrivere il lavoro compiuto dal regista britannico, che ambienta la storia in un enorme teatro vittoriano in continua trasformazione e contaminazione con il mondo esterno. L'idea, particolarmente suggestiva, da un lato sembra rimandare alla storia personale di Anna, cui la società richiede di mettere in mostra un comportamento decoroso e di fingere un amore che non prova per il marito; dall'altro scoperchia la grande macchina che reggeva il regime zarista: una società in larga misura contadina, che di lì a poco sarebbe stata radicalmente e forzatamente trasformata.
Sotto ogni punto di vista squisitamente estetico, l'opera di Wright è a dir poco eccellente: dalle scenografie ai costumi, dalla colonna sonora alla fotografia.
Purtroppo, per quanto riguarda, invece, gli interpreti principali, il film si rivela piuttosto deludente: Keira Knightley, che pure era stata una meravigliosa Lizzy Bennet in Orgoglio e Pregiudizio e una seducente Cecilia Tallis in Espiazione, non interpreta un'altrettanto memorabile Anna Karenina. Lo stesso dicasi per il coprotagonista Aaron Johnson. L'amore drammatico e appassionato che lega i due protagonisti, a causa della recitazione troppo teatrale ed enfatica dei suoi interpreti, si trasforma velocemente in un sentimento dichiarato all'esterno, ma superficiale, incapace di coinvolgere lo spettatore.
Convicenti, viceversa, tutti i personaggi di contorno: da Matthew MacFayden, uno Stiva in gran forma, a Jude Law, che nell'interpretare Aleksej Karenin sembra l'ombra di se stesso. Una menzione meritano, infine, per la loro dolcezza e timidezza, Alicia Vikand (Royal Affair) e Domhnall Gleeson (Harry Potter e i doni della morte, Parte I e Parte II), rispettivamente nei panni di Kitty, cognata di Stiva, e Kostantin Levin, amico di Stiva.
Voto: 7-
la tua recensione mi ha molto incuriosito, portare al cinema un classico cosi, il regista ha deciso di darli una nuova veste, interessante
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