domenica 13 dicembre 2009

Curiosità: ICONE DELLA DECADE

Prendo spunto da un servizio su Empire di dicembre (meraviglioso) dedicato alle icone della decade.
Quali sono secondo voi?
Vi propongo un video in cui ho esteso il campo più che alle icone (che come tali possono essere pochissime!) a personaggi che, per l'intensità della loro interpretazione o il successo del film tra il pubblico, hanno lasciato il segno.
Buona visione!

GOMORRA

Il film tratto dall'omonimo libro di Roberto Saviano si apre con una sparatoria kitsch sotto la luce di lampade artificiali e la scritta "Gomorra" che compare, con il sottofondo di un'altrettanto kitsch canzone napoletana...
"Dalle pagine di "Gomorra" Matteo Garrone ha estratto cinque spaccati di vita (le storie di Totò, Don Ciro e Maria, Franco e Roberto, Pasquale, Marco e Ciro) per raccontare attraverso la settima arte i bassifondi del napoletano dove i ragazzini emulano i grandi sognando di impugnare la pistola e sparare, le vedove bianche dei camorristi si nascondono in casa, i sarti tirano a campare comprando il lavoro nero all'asta, gli imprenditori vendono la terra che gli ha dato i natali per trasformarla in cimiteri di scorie. I cinque atti di Gomorra sono intrisi di violenza e corruzione sullo sfondo di un paese che nessun turista vedrà mai in cartolina. Lo sguardo di Garrone si posa sulle vite della gente - le mogli, i figli, i padri, i nemici dei boss e i boss stessi - mostrando i limiti di un paese, l'Italia, che non vuole guardare, che cerca il lavoro "clean" per smaltire le scorie e non si preoccupa dei campi coltivati a veleno". (dal sito ufficiale del film)
Una scena che mi ha colpito particolarmente è quella in cui i camionisti che dal nord trasportano rifiuti tossici, quasi giunti nella cava destinata illegalmente alla raccolta, si rifiutano di proseguire poiché un barile ha travolto uno di loro, il quale non viene ovviamente neppure portato in ospedale. Franco, l'imprenditore napoletano che "quando camminava, non osservava il paesaggio, ma pensava a come poterci ficcare qualcosa dentro", esasperato, decide di risolvere a suo modo la situazione: va a chiamare dei ragazzini di 9-10 anni perché guidino i tir...

Questa è l'Italia, l'unico paese civile ad avere il problema delle discariche, come dicono tutti i telegiornali.
Considerazione inesatta, secondo me: l'Italia non è un paese civile. Vedendo certe immagini in Gomorra e Biutiful Cauntri scopri che l'Italia non è lontana da tanti paesi che definiamo in via di sviluppo.
Gomorra mi ricorda il film "Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano", dove Monsieur Ibrahim insegna a Momo a distinguere un paese ricco da un paese povero:
«Quando vuoi sapere se il posto dove ti trovi é ricco o povero, guarda la spazzatura.
Se non vedi l'immondizia né pattumiere, vuol dire che é molto ricco.
Se vedi pattumiere ma non immondizia, é ricco.
Se l'immondizia é accanto alle pattumiere, non é né ricco né povero: é turistico.
Se vedi l'immondizia e non le pattumiere, é povero. E se c'é la gente che abita in mezzo ai rifiuti, vuol dire che é molto, molto povero».

Gomorra su imdb
Informazioni sul libro qui e su Roberto Saviano qui
Regista: Matteo Garrone ( su imdb)
Produzione: ITALIA

sabato 12 dicembre 2009

HOW TO BE


How to be, primo film di Oliver Irving, con la star della Twilight saga Robert Pattinson, racconta la storia di Art, un ragazzo di circa 20 anni un po' disadattato che si sente frustato e infelice senza sapere il perchè. Lasciato dalla ragazza (che non vuole essere contagiata dalla sua depressione), decide di tornare a vivere con i genitori e inizia sempre più a convincersi che ha bisogno di un "aiuto". Deriso da un amico diffidente verso la psicologia ("Lo sai che la psicologia è stata inventata negli anni '60?), si appassiona al libro di un guru canadese, "It's not your fault". I tentativi di Art di migliorare la sua esistenza e il rapporto con i disinteressati genitori falliscono, e il ragazzo si risolve a scrivere al Dr Ellington, l'autore del libro, il quale risponde che il suo caso è talmente interessante che andrà in Inghilterra a fargli visita... Da qui tutta una serie di episodi divertenti, fino al culmine, in cui Art, seguendo alla lettera un suggerimento del libro, si infila nel letto dei suoi genitori..... mentre i genitori dormono.

How to be racconta temi come amore, amicizia, famiglia, felicità in maniera spensierata e rilassata, con un occhio al disagio che tanti ragazzi hanno nel trovare il loro posto nel mondo, e lo cercano disperatemante fino all'inverosimile, invece di guardare dentro se stessi e scoprire che la chiave del successo si trova proprio dentro di sè.

Produzione: UK
sito ufficiale e scheda su imdb
Regista: Oliver Irving

martedì 27 ottobre 2009

Curiosita': "Nella valle di Elah"


Nella valle di Elah e' un film che racconta la scoperta da parte di un padre delle atrocita' commesse dal figlio durante la guerra in Iraq. Alla fine del film l'uomo issa la bandiera americana al contrario, un gesto decisamente oltraggioso secondo il classico pensiero patriottico, ma in questo contesto estremamente significativo e sintomatico della perdita di fiducia verso la patria da parte di un uomo che aveva convitamente combattuto per essa.
Il film e' diretto dal grande Paul Haggis, regista due volte premio Oscar per Crash (sceneggiatura e film) e sceneggiatore di alcuni bellissimi film di Clint Eastwood (Flags of our fathers e Million dollar baby).

Ora vi invito a guardare in alto le locandine del film: la prima, quella italiana, ha sullo sfondo la bandiera issata al contrario, mentre la seconda, quella americana, la rappresenta nella corretta posizione.
Il film sarebbe stato decisamente poco appettitoso per il pubblico americano e avrebbe fatto propaganda a un'azione non patriottica se la bandiera fosse stata raffigurata al contrario anche negli Stati Uniti: cosa che, invece, non ha creato alcun problema nel mercato italiano.
Per ulteriori informazioni: Paul Haggis su imdb
Nella valle di Elah su imdb

domenica 8 marzo 2009

TWILIGHT


"Twilight" di Catherine Hardwicke, tratto dall'omonimo romanzo best seller di Stephenie Meyer, racconta la storia di Bella Swan, una diciassettenne riservata e imbranata che si trasferisce dall'assolata Phoenix, Arizona, a Forks, la cittadina più piovosa degli Stati Uniti. Il primo giorno di scuola, divenuta l'attrazione di tutta la scuola (posizione che le crea profondamente imbarazzo), a sua volta è attratta da un ragazzo diverso dagli altri, l'unico che sembra, almeno all'inizio, "infastidito" dalla sua presenza: Edward Cullen. Susseguono strane vicende: Edward la salva come un supereroe da un incindente mortale e Bella comincia a porsi domande sul suo conto e a fare delle indagini, che la porteranno a scoprire la vera natura di Edward e dei componenti della sua famiglia: sono vampiri vegetariani, che non si nutrono di sangue umano, ma solo di sangue animale.Ciò non vuol dire che non lo desiderino: Edward desidera il sangue di Bella più di ogni altra cosa al mondo (è la sua "qualità preferita di eroina"), ma contemporaneamente lui, il leone, si innamora di lei, l'agnello...

"Twilight" racconta, così, allo stesso tempo di un amore
platonico e di una passione irresistibile, il tutto con sincerità e tenerezza, in una montagna incontaminata, luogo perfetto in cui creature divine, ma mostruose, possono vivere.

Regista: Catherine Hardwicke (Catherine Hardwicke su imdb)
Produzione: USA 2008

domenica 1 marzo 2009

I LOVE SHOPPING

Ragazze, se siete piene di debiti perché comprate troppi vestiti e scarpe, tranquille: potete sempre rivendere tutto, organizzare un'asta e recuperare i soldi spesi. Per sfregio, poi, al vostro esattore personale potrete ridare quei soldi in tante monetine da un euro.
Parla di questo (e poco altro) "I love shopping", film diretto da PJ Hogan, tratto dalla serie omonima di Sophie Kinsella.
Sulla scia de "Il diavolo veste Prada", "I love shopping" è una commedia dai buoni sentimenti che mostra i peggiori vizi di una donna del 2000 e al contempo serve da pretesto per mostrare i migliori vestiti della moda di New York. Insomma, critica dello shopping esasperato, ma con il trionfo della tentazione. Cosa si cela dietro un delizioso maglioncino di cachemire? E dietro uno splendido paio di stivali di Gucci? Tanto acrilico e tanta plastica...
Rebecca Bloomwood - la "shopaholic", dal titolo originale del film - lavora come giornalista in una rivista per risparmiatori e proprio lei ha una rubrica di successo in cui dà consigli su come non cadere vittime degli specchietti per le allodole. Incredibilmente tra lei e il caporedattore, che ha una profonda etica professionale, scoppia l'amore: ma l'esattore della società recupero crediti incombe proprio dietro l'angolo...
"I love shopping" è una commedia divertente in superficie, ma se si và un pò più a fondo non si trova nulla. Suscitare amarezza o rifiuto verso il consumismo sfrenato dei nostri tempi (quando altri nel mondo vivono con pochi dollari al mese) non è di certo uno degli obiettivi del film, che invita soltanto a comprare, a comprare, a comprare: tanto tutti - amici, famiglia, fidanzato, banche - sono disposti a perdonarti.

Titolo originale: Confessions of a shopaholic
Regista: PJ Hogan (PJ Hogan su imdb)
Produzione: USA 2008

venerdì 27 febbraio 2009

IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON


"Il curioso caso di Benjamin Button" di David Fincher, basato su un racconto di Francis Scott Fitzgerald, a sua volta ispirato a una frase di Mark Twain ("La vita sarebbe infinitamente più felice se solo potessimo nascere a ottanta anni e gradualmente raggiungere i diciotto"), narra la storia di Benjamin Button, un uomo nato vecchio e rugoso, affetto dall'artrite, ma con la mente di un neonato, e morto bambino nella culla affetto da demenza senile: tra la nascita e la morte una vita normale, con gioie e dolori, amori e passioni, a dispetto di una natura non ordinaria.

Come le è stato insegnato dalla madre adottiva, l'unica che vede in Benjamin sin dall'inizio un dono del Signore, il protagonista cerca di godere di ogni istante e di ogni incontro: è un uomo estremamente dolce, non intaccato dal rimorso o dal rancore per la sua diversità. Per tutta la vita aspetta di poter stare con Daisy, la bambina che giocava con lui che era un vecchio dodicenne e solo quando entrambi sono a metà della loro esistenza, finalmente arriva il momento in cui possono stare insieme. Ma tutto scorre:Benjamin è destinato a ringiovanire; è struggente vederlo tornare bambino che non ricorda più nulla di sé, accudito con amore materno da Daisy.
Ne "Il curioso caso di Benjamin Button" c'è il topos dell'uomo che cerca se stesso in mare e dopo tanto vagare torna dalla donna che ama, c'è l'America, dalla prima guerra mondiale all'uragano Katrina e ci sono spaccati delle esistenze delle donne e degli uomini che vengono a contatto con Benjamin: l'"artista", il vecchio colpito sette volte da un fulmine, la donna che tentò di attraversare a nuoto la Manica e tanti altri: perché nella grande Storia c'è sempre l'uomo, la cui vita è breve e normale, ma pur sempre vita: e per questo straordinaria.

Titolo originale: The curious case of Benjamin Button
Regista: David Fincher (David Fincher su imdb)
Produzione: USA 2008

CONSIGLI: Mi è piaciuta questa recensione
"Il curioso caso di Benjamin Button" su Piaceri Forti di Piera Detassis

mercoledì 25 febbraio 2009

SUGARLAND EXPRESS


"Sugarland Express" è il film, ispirato a una storia vera, che segnò il debutto cinematografico di Steven Spielberg.

Una giovane donna, Lou Jean, aiuta il marito ad evadere da una prigione del Texas per andare a riprendere il figlio di due anni, affidato dai servizi sociali ad un'anziana coppia. All'inizio del viaggio i due rapiscono un poliziotto, e da ciò ha origine un lungo inseguimento da parte della polizia, inseguimento che ha l'aspetto di una lunga processione di macchine verso Sugarland, il luogo in cui i due coniugi sono diretti.
Il film riflette sulle peggiori sfaccettature del consumismo americano (Lou Jean ad ogni stazione di benzina vuole raccogliere i punti premio per prendere tutine e giochi per il suo bambino), nonché sulle forze che è capace di mettere in campo la polizia americana, anche in situazioni per le quali evidentemente non è necessario (i due coniugi non potevano essere semplicemente aspettati a Sugarland?): tema che sarà, poi, ripreso anche in "Thelma e Louise" di Ridley Scott.
Il film si dirige verso un finale tragico, quasi scontato: come possono credere Lou Jean e il marito di rapire come se nulla fosse il proprio bambino e di sfuggire alla giustizia americana?
Hanno commesso troppi reati, come ricorda in continuazione il poliziotto in viaggio con loro, ma la loro speranza, o forse la loro sciocchezza e il loro squilibrio, è troppo forte da permettere di tornare indietro.

Regista: Steven Spielberg (Steven Spielberg su Imdb)
Produzione: USA 1974
Voto della critica (dal Morandini): ***

martedì 24 febbraio 2009

UN BACIO APPASSIONATO


"Un bacio appassionato" di Ken Loach è una commedia romantica fuori dagli schemi.

Casim, pakistano di seconda generazione, e Roisin, insegnante di musica in una scuola cattolica, si innamorano.
Ken Loach indaga l'amore, quando tutto non è così facile e scontato come l'amore stesso vorrebbe.
Le convenzioni religiose e sociali della Glasgow dei cattolici e della Glasgow dei musulmani impedirebbero ai due di amarsi.
Ma se per innamorarsi bastano pochi sguardi, perché per coloro che circondano gli innamorati, non è altrettanto ovvio comprenderlo? E la cosa "bella" del film è che non lo comprenderanno mai: a differenza di altri film (come ad esempio, Sognando Beckham, commedia ambientata a Londra che vede sorgere l'amore tra un ragazzo inglese e una ragazza indiana, di seconda generazione), "Un bacio appassionato" non lascia la certezza del superamento delle differenze. I due protagonisti vivono il loro amore lontani da occhi indiscreti, non giungeranno mai a baciarsi davanti ai genitori di Casim e Roisin non prenderà mai il tè con loro.
Oltrepassare i propri convincimenti e accettare le scelte di chi si ama è possibile, ma non sempre probabile.
Alla fine l'amore vince ad un prezzo assai caro.

Titolo originale: Ae Fond Kiss (da una poesia di Robert Burns)
Regista: Ken Loach (Ken Loach su imdb)
Produzione: Gran Bretagna- Belgio - Italia - Spagna -Germania 2004
Voto della critica (dal Morandini): ***