venerdì 25 febbraio 2011

IL CIGNO NERO - DARK SWAN


Il cigno nero (Dark Swan): ovvero ascesa a stella della danza classica e contemporanea discesa negli inferi di Nina, ballerina in una compagnia newyorkese, scelta per interpretare la giovane regina dei cigni ne "Il lago dei cigni".

Nina (interpretata da una straordinaria Natalie Portman), cigno bianco per natura, spinta dal maestro della compagnia (interpretato da Vincent Cassel), si scopre a navigare nei meandri più remoti della sua mente, dove si celano pensieri "oscuri" che un cigno bianco non potrebbe assolutamente immaginare. Un film manicheo? Tutto bene o tutto male? Forse.
Forse, però, è solo Nina ad essere manichea, spinta dalla preoccupazione di non essere perfetta. Non si è abbastanza perfetti, o quasi perfetti, nella mente di Nina. O si è perfetti, o non lo si è.
Lasciarsi andare, nella mente e nel corpo, diventare un po' cigno nero, permetterà, però, finalmente a Nina di raggiungere quella perfezione cui aspirava, ma di cui non riusciva a cogliere pienamente il senso.
Alla fine le esperienze fisiche di Nina, la sua immaginazione e l'arte che lei esprime si confonderanno in un tutt'uno, in un'unica grande "vita estetica".


Il cigno nero su imdb
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sabato 5 febbraio 2011

LA VERSIONE DI BARNEY


"La versione di Barney" di Richard J. Lewis, tratto dal romanzo omonimo di Mordecai Richler, vede uno straordinario Paul Giamatti interpretare Barney Panofsky, un produttore cinematografico di origine ebraica, il quale (cito la locandina del film) "si sposò una prima volta, si sposò una seconda volta e poi incontrò la donna della sua vita". Sullo sfondo la scomparsa del suo migliore amico Boogie, nonché gioie e dolori, vizi e capricci.

Barney dà allo spettatore la personale versione della sua vita, ispirata al motto paterno "siate grandi nell'azione tanto quanto lo siete stati nel pensiero", quando il bisogno della memoria si fa più forte ma i ricordi inevitabilmente cominciano a svanire a causa della malattia. Le versioni potrebbero essere tante e lo stesso Barney nei vari momenti del film fa apparire se stesso sotto diverse luci: marito modello, amico leale, padre affettuoso, abile uomo d'affari, ma anche marito egoista e capriccioso, amico rancoroso, padre codardo e avido uomo d'affari.
Un uomo solo, tante le facce, tante le versioni.
Per dirla con Pirandello: uno nessuno e centomila.

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giovedì 3 febbraio 2011

IL DISCORSO DEL RE


Guardando "Il discorso del re", di Tom Hooper, purtroppo non si può fare a meno di pensare che questo è il film candidato al maggior numero di premi Oscar 2010, ben 12. Inevitabilmente un'informazione di tal genere condiziona il giudizio sul film.

La storia è quella di Bertie, futuro re Giorgio VI, che ha un grande problema per uno che nella vita fondamentalmente dovrà leggere discorsi scritti da altri: è balbuziente.
Il film è scritto in modo impeccabile, ma presenta un significativo paradosso: inizia con la pace e finisce con lo scoppio della guerra, ma ciononostante finisce "bene": re Giorgio riesce finalmente a risolvere il suo problema e legge con intensità ed emozione il discorso con cui si annuncia alla Nazione lo scoppio della guerra contro la Germania.
Ognuno dei tre principali personaggi interpreta in qualche modo un disadattato: ovviamente Colin Firth che si ritrova sovrano suo malgrado e malgrado la sua balbuzie; la moglie (Helena Bonham Carter), che all'inizio non voleva diventare moglie di un componente della famiglia reale e alla fine diventa addirittura regina; e il logopedista del re (Geoffrey Rush) che in realtà voleva fare l'attore.
Non c'è, però, alcuna velleità di contestazione sociale: ognuno svolgerà perfettamente il ruolo che gli è stato assegnato.

Il discorso del re è un film davvero gradevole, ma, se avessi il potere di assegnare gli Oscar, gliene darei al massimo tre, ossia ai tre attori protagonisti; e tre al massimo dovevano essere le candidature... contesto soprattutto la candidatura alla regia: ma come è possibile che sia stato candidato il regista di questo film e non Christopher Nolan???
"Risposta non c'è e forse chi lo sa caduta nel vento sarà"...

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