martedì 28 febbraio 2012

Ho voglia di leggere: LO HOBBIT


In una caverna sotto terra viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima.

A volte non c'è niente di meglio che leggere un libro che abbiamo tanto amato e riscoprire quanto lo amiamo ancora.
Indotta dalla prossima uscita del film di Peter Jackson, ho letto per l'ennesima volta il primo romanzo di John Ronal Reuel Tolkien, nonché il suo primo capolavoro: Lo hobbit.
Purtroppo, non posso evitare di essere sentimentale: Lo hobbit è stato il mio approccio al mondo fantastico tolkieniano. Ed è stata una scoperta sorprendente, che ha portato alla luce qualcosa che c'era in me, ma che non avevo ancora trovato.
Un po' come Bilbo Baggins, che nel viaggio verso la Montagna Solitaria in compagnia dei nani, scopre il suo lato "Tuc", la sua sete d'avventura, da sempre presente in lui, ma che solo quel viaggio fa emergere.
Lo hobbit ha perlopiù toni allegri e scanzonati, che tuttavia in parte preannunciano i toni drammatici che saranno presenti nell'opera più conosciuta di Tolkien, Il Signore degli Anelli. 
Per chi volesse conoscere Tolkien, ma è spaventato dalla lunghezza del suo masterpiece, Lo hobbit rappresenta un'ottima lettura, che può anche non essere proseguita: perché se da un lato incuriosisce il più avido lettore, dall'altro rappresenta comunque un romanzo compiuto, che non richiede la lettura degli altri scritti dell'autore inglese. Infatti, da un lato sarebbe riduttivo definire Lo hobbit un prequel o Il Signore degli Anelli un sequel perché i piani narrativi dei due romanzi sono completamente diversi. Nella mitologia tolkieniana Lo hobbit viene scritto da Bilbo, mentre Il Signore degli Anelli viene scritto da Frodo. Bilbo sarà portatore dell'Anello per moltissimi anni, ma non oltrepasserà mai certi confini; Frodo porterà l'Anello per un breve periodo, ma il suo cammino lo condurrà all'origine di tutti i mali. Questo non può non incidere sul tono e sul linguaggio che Tolkien ha scelto di utilizzare in ognuno dei due romanzi.
Se vi trovate nella condizione di ritenervi troppo maturi per una lettura del genere, non potete commettere errore più grande: Lo hobbit è un romanzo universale. Grandi e piccini possono amarlo insieme per motivi diversi. Senza contare che spesso un romanzo fantasy ci dice molto di più di quanto facciano romanzi ambientati ai giorni nostri e nella vita reale.
Vedremo, dunque, come Peter Jackson ci racconterà Lo hobbit, che ha scelto di dividere in due parti, in uscita, rispettivamente, a dicembre 2012 e dicembre 2013. Il trailer sembra voler sottolineare le connessioni con Il Signore degli Anelli, per convincere quel pubblico, nel 2001 a digiuno di Tolkien, a tornare al cinema a vedere anche il nuovo film.
Nel frattempo, per ingannare l'attesa, mi preparo con largo anticipo alla visione rileggendo Lo hobbit (e forse rileggerò anche Il Signore degli Anelli),  così al cinema potrò snobisticamente criticare ogni difformità che Jackson si è concessa rispetto al romanzo. Da brava tolkieniana.

Voto: Diecimila (di solito non do voti in questa rubrica ma Lo hobbit è Lo hobbit!)

"Allora le profezie delle vecchie canzoni si sono rivelate vere, più o meno!" disse Bilbo.
"Ma certo!" disse Gandalf. "E perchè non dovrebbero rivelarsi vere? Certo non metterai in dubbio le profezie, se hai contribuito a farle avverare! Non crederai mica, spero, che ti sia andata bene in tutte le tue avventure e fughe per pura fortuna, così, solo e soltanto per il tuo bene? Sei una bravissima persona, signor Baggins, e io ti sono molto affezionato; ma in fondo sei solo una piccola creatura in un mondo molto vasto!".
"Grazie al cielo!" disse Bilbo ridendo, e gli porse la borsa del tabacco.

INCEPTION

In un mondo in cui il sogno condiviso è ormai una realtà diffusa, Dom Cobb lavora per rubare le idee altrui. Dopo il fallimento di una missione, viene ingaggiato dal milionario Mr Saito per compiere un'impresa che nessuno ha mai osato: impiantare un'idea. Dom, che in cuor suo sa che una tale operazione è possibile, crea un team di ladri di idee per portare a termine questa pericolossisima missione.
Inception non è solo un thriller mozzafiato con grandiosi effetti speciali, che lasciano lo spettatore stupefatto. E' una dolorosa riflessione sulla vita, sull'accettazione della realtà che ci circonda e sul rifugio nel sogno e nell'immaginazione.
Christopher Nolan dipinge un mondo in cui l'uomo non è più sicuro neppure nel suo subconscio perché il sogno è stato analizzato, studiato e può essere usato da chiunque. Un'arma di cui ci si può servire ma a cui bisogna prestare attenzione, proprio come ogni arma, per evitare di confondere realtà e fantasia e rimanere vittime della propria immaginazione. La proverbiale frase di lancio del film "Qual è il parassita più resistente? Un'idea" è semplice ed essenziale, ma decisamente geniale e in quanto tale destinata a rimanere nella storia del cinema.
Il cast è eccellente : Leonardo DiCaprio è il protagonista,  affiancato da ottimi interpreti, Joseph Gordon - Levitt, Ken Watanabe, Marion Cotillard, Ellen Page, Michael Caine, Cillian Murphy e Tom Hardy.
Non è il primo film intrigante e stupefacente scritto e diretto da Christopher Nolan; certamente, però, Inception ne ha consacrato il genio assoluto.

Voto: 10

Inception su imdb
Christopher Nolan su imdb

lunedì 27 febbraio 2012

OSCAR 2012: Vive la France!


Un Kodak Theatre a strisce rosse, bianche e blu: gli Academy Awards 2012 celebrano il cinema francese e la sua meravigliosa capitale, Parigi.
The Artist porta a casa ben 5 statuette, tra cui le più ambite: miglior film, miglior regia, migliore attore protagonista, miglior colonna sonora e migliori costumi. Jean Dujardin, migliore attore, strappa l'Oscar dalle mani di George Clooney, che alla vigilia era il favorito. E' il primo attore francese di sempre a ricevere il premio.
5 è il numero di premi minori (migliore fotografia, scenografia, effetti speciali, sonoro e montaggio sonoro) che vince anche Hugo Cabret, ma per alcuni è grande la delusione di non aver visto Martin Scorsese trionfare come miglior regista. Anche a me sarebbe piaciuto vederlo vittorioso. I nostri Francesca Lo Schiavo e Dante Ferretti vincono per la terza volta nella categoria migliore scenografia, e sentendo il loro inglese stentato, tutti possiamo credere di avere qualche chance di sfondare in America.
Woody Allen si aggiudica il premio per la migliore sceneggiatura originale per Midnight in Paris, che senza dubbio non aveva rivali nella sua categoria, sebbene non abbia una sceneggiatura così ben scritta se la paragoniamo a tante altre di vecchi film di Allen.
Oltre Parigi: Premio Oscar per migliore interpretazione femminile a Meryl Streep per il ruolo di Margaret Tatcher in Iron Lady. La Streep finge di preoccuparsi che il pubblico possa dire "Her? Again?" ed emozionatissima promette che questo sarà il suo ultimo Oscar.
Christopher Plummer è il migliore attore non protagonista e il più anziano di sempre a vincere un Oscar (che, come ricorda sul palco, ha solo due anni più di lui) e una piangente Octavia Spencer riceve il premio come migliore attrice non protagonista per The Help.
Paradiso amaro, che pure aveva vinto numerosi premi ai Golden Globes, deve accontentarsi dell'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale ad Alexander Payne.
Il bel film iraniano Una separazione vince nella categoria dedicata ai film stranieri, mentre Rango è il migliore film animato.


Per conoscere tutti i premi, leggete qui.

domenica 26 febbraio 2012

AVATAR

2154: Jake Sully, ex marine costretto da un incidente a vivere su una sedia a rotelle, vola sul pianeta Pandora, per sostituire il fratello scienziato, morto accidentalmente in una rapina, nel costoso progetto Avatar. Pandora è abitato dei Na'vi, che si oppongono strenuamente allo sfruttamento minerario da parte della "gente del cielo". Jake fin da subito si accosta a loro con curiosità ed interesse e li aiuterà nella lotta contro gli uomini che vogliono cacciarli dalle loro case.
Avatar è stato il primo film in 3D ad uscire nelle sale dopo molti anni ed è stato un successo clamoroso.
Il pianeta di Pandora è stato creato in maniera dettagliata, ma sono soprattutto i colori - dal blu dei Na'vi al verde delle foreste - a lasciare senza fiato: difficilmente al cinema si sono visti dei colori tanto intensi e brillanti.
Purtroppo, la sceneggiatura è piuttosto carente, forse per accontentare un pubblico più vasto possibile, forse perché non c'è stato molto tempo per scrivere qualcosa di più originale. I personaggi risultano stereotipati e la trama è già vista: a tratti sembra di guardare Pocahontas o Balla coi lupi.
Ciononostante, in un film così, mi trovo ben disposta a perdonare i difetti della sceneggiatura.
Avatar è un film coinvolgente e accattivante, che ti fa assaporare l'immagine di mondi lontani di cui non abbiamo per nulla idea e ti fa dimenticare per due ore di vivere nella noiosa realtà del pianeta Terra. Anch'io sono stata su Pandora e ho combattuto per la libertà. Davvero.

Voto: 8

Avatar su imdb
James Cameron su imdb


venerdì 24 febbraio 2012

Oscar 2012: qualche pronostico


Domenica prossima finalmente assisteremo agli Academy Awards 2012 e la serata si preannuncia ricca di sorprese, almeno per quanto riguarda un paio di categorie. Infatti, mai come quest'anno, sono stati candidati film di grande successo e che piacciono alle élite conservatrici di Hollywood.
Ecco allora che mi dilungo nei miei personalissimi pronostici, che si basano più su quello che mi sembra di fiutare nell'aria che non sui miei gusti.

MIGLIOR FILM
9 i lungometraggi in gara:
The Artist
The tree of life
Hugo Cabret
Paradiso amaro
Midnight in Paris
Molto forte, incredibilmente vicino
The help
L'arte di vincere
War horse
The Oscar may go to... THE ARTIST. Acclamato da pubblico e critica, potrebbe essere sconfitto da HUGO CABRET. PARADISO AMARO, che pure ha vinto agli scorsi Golden Globes come migliore film drammatico, secondo me non bisserà la vittoria.

MIGLIORE REGISTA
Martin Scorsese per Hugo Cabret
Woody Allen per Midnight in Paris
Alexander Payne per Paradiso amaro
Terrence Malick per The tree of life
Michel Hazanavichus per The Artist
The Oscar may go to Martin Scorsese per Hugo Cabret. Se Hugo Cabret non dovesse vincere come miglior film, Martin Scorsese potrebbe essere premiato come miglior regista (e lo merita pienamente, anche solo per tutti gli Oscar che gli hanno negato in passato).


MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
George Clooney per Paradiso amaro
Brad Pitt per L'arte di vincere
Jean Dujardin per The Artist
Gary Oldman per La talpa
Demian Bachir per A better life
The Oscar may go to... George Clooney. Secondo me, Paradiso amaro non vincerà come miglior film e verrà consolato con l'Oscar al migliore attore. Se Clooney dovesse vincere, sarebbe al suo secondo Oscar dopo Syriana (in quel caso, però, come migliore attore non protagonista) e affiancherebbe Sean Penn e Tom Hanks al secondo posto nella classifica degli attori che hanno vinto il maggior numero di Oscar.


MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Meryl Streep per The Iron Lady
Glenn Close per Albert Nobbs
Rooney Mara per Millennium - Uomini che odiano le donne
Viola Davis per The Help
Michelle Williams per My week with Marilyn
The Oscar may go to... Meryl Streep. La vittoria sembra quasi scontata.

giovedì 16 febbraio 2012

HUGO CABRET

Candidato a undici premi Oscar, diretto da Martin Scorsese, Hugo Cabret ha sollevato nei suoi spettatori una serie di emozioni contrastanti: lodato da alcuni poiché rappresenta una spassionata dichiarazione d'amore al cinema e ad uno dei suoi padri fondatori, Georges Méliès, il film è stato criticato da altri, e in particolare dagli irriducibili fan di Scorsese, quelli che amano Taxi driver e Toro Scatenato, che non hanno potuto non rilevare come Hugo Cabret costituisca un unicum nella filmografia del regista italoamericano, non solo nel genere, ma anche nella filosofia che sta alla base. Ma procediamo con ordine.
Hugo Cabret è un ragazzino orfano che vive nella stazione di Montparnasse  a Parigi e sopravvive grazie a dei furtarelli. Proprio grazie a questi, conoscerà il venditore del chiosco di giocattoli, Georges, e la sua figlioccia, con la quale arriverà alla scoperta che l'uomo non è altro che George Méliès, uno dei padri del cinema.
Girato in 3D, il film sfrutta pienamente le potenzialità offerte da questa tecnologia e la telecamera ci immerge in ogni angolo della stazione; il 3D diventa, così, un'occasione per raccontare il cinema a noi, pubblico del secolo XXI, per farci rivivere quelle emozioni di paura e stupore che dovevano aver provato gli spettatori di quel primo film dei fratelli Lumière, in cui si vedeva semplicemente un treno che marciava. 
Scorsese coglie la moda del momento e la trasforma in modo da celebrare il cinema e Méliès, colui che con i suoi trucchi e le sue illusioni portò per primo l'uomo sulla luna.
Qui ci riallacciamo all'opinione dei critici del film. E' stato detto: Scorsese è un regista che ha utilizzato il cinema per scoprire la realtà e, invece, nel suo ultimo film, celebra il cinema in quanto sogno. Questo non è uno scandalo, né un tradimento. Invano cercheremo le somiglianze di Hugo Cabret con altri film di Scorsese. E' solo lui la costante: un regista che, dopo decenni di ottimi lavori, a differenza di molti suoi colleghi oramai divenuti la brutta copia di se stessi, non si è stancato di provare qualcosa di nuovo. Anche un regista come Scorsese, che ci ha fatto conoscere personaggi sporchi, controversi, non può non amare Méliés, perché Méliès rappresenta l'inizio di quella storia (la storia del cinema) di cui egli stesso fa parte e ciò non può e non deve essere dimenticato. Il cinema non è sogno, né realtà: è entrambe le cose. Che il sogno ci circondi o la realtà ci sommerga, non importa, perché se si ha una storia da raccontare, l'importante è soltanto che si riprenda e si mostri agli altri.
Non si può guardare un film con la testa: se abbiamo gli occhi per guardare, probabilmente ci sarà un motivo. L'immagine che scorre ci trasmette l'emozione, ma soltanto dopo aver visto l'intero film potremo sforzarci di comprenderla.
Ho guardato Hugo Cabret con gli occhi ed ho quasi pianto sul finale, e solo ora ho capito perché.
Perchè è bellissimo, un bellissimo film e non possiamo che essere lieti del fatto che vi sia ancora un Martin Marcantonio Luciano Scorsese a dirigere film del genere.

Voto: 9

Hugo Cabret su imdb
Martin Scorsese su imdb

mercoledì 15 febbraio 2012

30 giorni di film

In attesa della prossima recensione che sto ultimando, ecco a voi "30 giorni di film", la catena iniziata da Pensieri Cannibali. Se vi va, continuatela!
Il vento che accarezza l'erba
Giorno 1 - Il tuo film preferito: Il Signore degli Anelli (l'intera trilogia... non posso scinderla!!!)
Giorno 2 - Un film che odio: Decameron pie
Giorno 3 - Un film che guardi per tirarti su: Orgoglio e pregiudizio
Giorno 4 - Un film che guardi per deprimerti: Il vento che accarezza l'erba
Giorno 5 - Un film che ti ricorda qualcuno: L'attimo fuggente, mi ricorda una professoressa del liceo;
Giorno 6 - Un film che ti ricorda un posto in particolare: Braveheart, mi ricorda i paesaggi dell'Irlanda
Giorno 7 - Un film che ti ricorda il tuo passato: Titanic: l'ho visto milioni di volte dalla prima media in poi
Giorno 8 - Il film con il miglior monologo: Kill Bill vol. 2 (Bill che espone la sua teoria sui supereroi).
Giorno 9 - Un film con il tuo attore preferito - Shutter Island con Leonardo DiCaprio
Giorno 10 - Un film con la tua attrice preferita - The Reader con Kate Winslet

I cento passi
Giorno 11 - Un film con il tuo regista preferito - I ponti di Madison County con Clint Eastwood
Giorno 12 - Un film nel quale ti sarebbe piaciuto recitare o che avresti voluto dirigere: Into the wild
Giorno 13 - Un film che meriterebbe l'Oscar (anzi, che avrebbe meritato): The social network
Giorno 14 - Un film che nessuno si aspetta possa piacerti: Machete
Giorno 15 - Un film al quale vorresti somigliasse la tua vitaNotting Hill
Giorno 16 - Un film che hai amato, ma ora odi: Tre metri sopra il cielo (ebbene sì, lo ammetto... ma giuro che non ho visto il seguito!!!)
Giorno 17 - Il tuo film drammatico preferito (difficilissimo!!!) I cento passi
Giorno 18 - La tua commedia preferitaManhattan
Giorno 19 - Il tuo film d'azione preferito: Sherlock Holmes - Gioco di ombre
Giorno 20 - Il tuo film romantico preferito: Across the universe

L'attimo fuggente
Giorno 21 - Il tuo fantasy preferito: Il Signore degli Anelli
Giorno 22 - Il tuo film horror preferito: Psycho
Giorno 23 - Il tuo thriller preferito: Mystic river
Giorno 24 - Il tuo film d'animazione preferito: Pocahontas
Giorno 25 - Il tuo film documentario preferito: Bowling a Columbine
Giorno 26 - Il tuo film preferito in lingua straniera (escluso l'inglese?): La foresta dei pugnali volanti
Giorno 27 - Il tuo film indipendente preferito: Elephant
Giorno 28 - Il film più assurdo che tu abbia mai visto: Copia conforme
Giorno 29 - Il tuo film preferito da bambino: Alice nel paese delle meraviglie
Giorno 30 - Il tuo film preferito l'anno scorso: Il cigno nero

Sherlock Holmes: Gioco di ombre

lunedì 13 febbraio 2012

L'AMORE AI TEMPI DI SAN VALENTINO

Sebbene San Valentino costituisca perlopiù una mera operazione commerciale, non posso dichiararmi totalmente immune al suo fascino, ragion per cui, a distanza di poche ore dalla festa degli innamorati, vi tocca subire un elenco dei 10 film romantici che preferisco. Certamente è un elenco non esaustivo (ho dovuto tralasciare moltissimi film: come avrei potuto citare senza vergogna Dirty Dancing accanto ad un film di Terrence Malick?) e neppure molto originale (è troppo facile amare i film tratti da romanzi di Jane Austen!). Però, consentitemi di attribuirmi il merito di non aver citato nessuna, ma nessuna versione di Romeo e Giulietta. Sarebbe stato troppo banale!
In ogni caso, l'occasione è gradita per suggerirvi la visione di un film domani sera, da soli o in compagnia!!!
E buon San Valentino a tutti!!!































The new world
 




 I segreti di Brokeback mountain









Shakespeare in love





La foresta dei pugnali volanti






Vacanze romane






Titanic

domenica 12 febbraio 2012

BRAVEHEART - CUORE IMPAVIDO

Un classico hollywoodiano per eccellenza, vincitore di ben cinque premi Oscar, tra cui miglior film e migliore regista a Mel Gibson: Braveheart - Cuore Impavido narra la storia di Sir William Wallace, patriota scozzese che, a cavallo tra il tredicesimo e quattordicesimo secolo, si ribellò al dominio inglese, infliggendo al re Edoardo pesanti sconfitte e conducendo la Scozia all'indipendenza da Londra.
Il film è assai romanzato e deforma molto la verità storica, con lo scopo di mettere in risalto la figura eroica del protagonista. Ciononostante, la storia è appassionante e nel complesso rende giustizia alla pesante oppressione che gli inglesi nel corso della storia hanno inflitto agli scozzesi. Mel Gibson è bravo nel dirigere le scene di battaglia (in alcuni punti sembra avere ispirato Peter Jackson in Il Signore degli Anelli), mentre la sua interpretazione di Wallace è intensa e commovente, e ci regala un personaggio coraggioso e audace, a tratti spiritoso e a tratti romantico. Certamente non si può negare che in Braveheart ci siano tutti gli elementi del classico canone dell'eroe che vuole vivere una vita tranquilla e che suo malgrado è costretto a combattere, ma la sceneggiatura da questo punto di vista è convincente e raramente stucchevole. 
Favolose le ambientazioni e straordinaria la colonna sonora, composta da James Horner e chiaramente ispirata alla musica celtica. Dopo aver visto questo film, non può che venire voglia di andare a fare un bel viaggio in Scozia.

Voto: 8 e 1/2

Mel Gibson su imdb
Braveheart - Cuore impavido su imdb

Addio Whitney, ti ricorderò per sempre così

UN BACIO ROMANTICO - MY BLUEBERRY NIGHTS

Un bacio romantico - My blueberry nights è una commedia romantica del 2007 scritta e diretta dal regista cinese Wong Kar - Wai.  
Protagonista del film è Elizabeth, che, tradita dal fidanzato, dovrà attraversare l'America da New York a Las Vegas per conoscere meglio se stessa e tornare dal suo vero amore in quel luogo da cui era partita, in quel locale in cui lo aveva conosciuto e in cui divorava torte di mirtilli. Lungo la sua strada, Elizabeth conoscerà varie persone, ognuna delle quali le insegnerà qualcosa della vita.
La protagonista del film è una dolce e fragile Norah Jones, al suo debutto cinematografico, mentre Jude Law interpreta Jeremy, il gestore del ristorante divenuto confidente di Elizabeth. 
I personaggi di contorno, che Elizabeth incontrerà nel corso del suo cammino, sono un poliziotto (David Strathairn) abbandonato dalla moglie (Rachel Weisz) e una giocatrice d'azzardo (Natalie Portman) in conflitto con il padre. 
La pellicola è una commedia dal sapore agrodolce, nella quale eventi drammatici precedono momenti più felici, ma rimangono intatti, senza poter essere dimenticati.
Elizabeth tornerà a New York con un bagaglio nuovo, ma sarà sempre se stessa, ingenua e fiduciosa negli altri, mentre Jeremy, da sempre innamorato di lei, dovrà dire addio al suo passato prima di abbandonarsi veramente ad una storia nuova. Attraente lo sguardo di Wong Kar - Wai su New York e sull'America, uno sguardo denso di passione, ma allo stesso tempo triste e malinconico. Bellissima anche la colonna sonora del film, che si apre e si chiude con The story cantata dalla splendida voce di Norah Jones.

Voto:  8

Un bacio romantico - My blueberry nights su imdb
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sabato 11 febbraio 2012

NOTTING HILL

Film come Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Il diario di Bridget Jones, Love Actually non hanno soltanto sempre lo stesso attore protagonista (Hugh Grant), bensì anche lo stesso sceneggiatore: Richard Curtis, autore di War Horse, ultimo film di Steven Spielberg, in uscita in Italia il prossimo 17 febbraio. 
Dopo aver visto London Boulevard, mi è spuntato il desiderio di rivedere Notting Hill, cui London Boulevard da qualcuno era stato (impropriamente) paragonato.
In Notting Hill, William Tucker è il proprietario di una piccola libreria di viaggi nel quartiere londinese di  Notting Hill. Un giorno come tanti, la libreria è visitata dalla celebre attrice americana Anna Scott, e dall'incontro nasceranno una serie di imprevedibili conseguenze.
Il film rappresenta un classico della commedia romantica (ed infatti, quando uscì nel 1999, ebbe un successo clamoroso ed incassò milioni di dollari). Il sogno di incontrare un divo/diva che si innamora di noi è abbastanza diffuso e grazie ad un Hugh Grant dolce e imbranato e ad una Julia Roberts viziata  e desiderosa di essere amata è facile riconoscersi nella coppia sullo schermo.
Ma la vera risorsa del film, che altrimenti rischierebbe di essere stucchevole, sono i personaggi di contorno. A partire dal coinquilino di William, passando per la sorella e i suoi amici, tutti aiutano a comporre un quadretto simpatico e familiare, che continua a far sorridere nonostante siano passati circa tredici anni dalla prima volta che lo vidi.

Voto: 8

Notting Hill su imdb
Roger Michell  (regista) su imdb
Richard Curtis su imdb

giovedì 9 febbraio 2012

LONDON BOULEVARD

London Boulevard è un film del 2011 diretto dall'esordiente William Monahan, già sceneggiatore di due film di Ridley Scott, Le crociate e Nessuna verità, nonché di The departed di Martin Scorsese, che gli regalò nel 2007 un Academy Award.
Mitchell (Colin Farrell), appena uscito di prigione, dove ha trascorso tre anni per lesioni aggravate, tenta di rifarsi una vita, accettando di fare da bodyguard a un'attrice in depressione (Keira Knightley), rinchiusasi in casa per sfuggire ai paparazzi. Purtroppo, però, non tutti sono pronti ad accettare il desiderio di Mitchell di non mischiarsi in affari sporchi.
London Boulevard è un tentativo non riuscito di richiamare nello stile e nel linguaggio i film di Quentin Tarantino e, in particolare, Pulp fiction. Pur nel lodevole intento di trasportare una storia criminale nel bel mezzo di Londra, negli ultimi anni ambientazione, perlopiù, di commedie d'amore o film in costume, il film fatica a decollare e dopo una buona mezz'ora, non è possibile comprendere su quale filone voglia assestarsi. La storia d'amore è trattata in maniera completamente superficiale con Keira Knightley poco più di una comparsa; lo stesso dicasi per la storia criminale, laddove Mitchell, in fin dei conti, non sembra poi così tanto desideroso di rimanere pulito dopo l'uscita dal carcere.
Il pregio maggiore del film è la colonna sonora pop rock, che perlomeno ci offre un'ora e quaranta, se non di visione, almeno, di ascolto piacevole.

Voto: 5

London Boulevard su imdb
William Monahan su imdb
Elenco completo delle canzoni della colonna sonora

lunedì 6 febbraio 2012

MASCHI CONTRO FEMMINE

Rea (si fa per dire) di ignorare totalmente o quasi le ultime tendenze della commedia italiana, ieri sera ho deciso di vedere Maschi contro femmine, film diretto da Fausto Brizzi ed uscito nelle sale ad ottobre 2010.
La commedia mescola le storie di più personaggi, sulla scia del filone inaugurato dal cinema britannico con Love actually e in Italia da Giovanni Veronesi con Manuale d'amore.
Il tema centrale del film è uno: la guerra tra i sessi. Le vite degli uomini e delle donne protagonisti si incontrano e si scontrano fino a giungere ad un finale,  ovviamente, a lieto fine.
La commedia non si distingue né per particolare originalità, né per particolare simpatia. Ogni scena è di una banalità sconcertante. L'unica "diversità" è la spinta animalista, ma che, in un film del genere, se dobbiamo dirlo con parole franche,  stona e sa, più che altro, di spot pubblicitario.
Gli attori non brillano, ma d'altronde era impossibile con una trama tanto banale.
Si badi: non è il solito snobbismo critico cinematografico, tra l'altro io di certo non sono un critico ed anzi, trovo che Fausto Brizzi non aveva neppure cominciato tanto male con Notte prima degli esami. Il problema, semplicemente, è che Maschi contro femmine è una commedia che non fa né ridere né riflettere, e non può esserlo se è infarcita di stereotipi sul maschio italiano traditore e sulla donna angelo del focolare che oramai sono più che scontati e non corrispondono alla realtà che ci circonda. Qualcuno rimpiange ( e lo capisco) la commedia all'italiana. Ma io non chiedo nemmeno quella, d'altronde queste commedie a quella tentano di ispirarsi. Io vorrei una commedia italiana nuova e, purtroppo, pare che ci sia ancora molta strada da fare.

Voto: 4

Maschi contro femmine su imdb
Fausto Brizzi su wikipedia

domenica 5 febbraio 2012

THE ROAD

Tratto dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy e diretto da John Hillcoat, The road è ambientato in un mondo post apocalittico grigio e spento in cui gli uomini che sono sopravvissuti sono ormai dediti al cannibalismo. Un uomo e un bambino cercano di sopravvivere e ritrovare la speranza recandosi a sud.
Il film, pur trattando un argomento in parte abusato, lo fa in maniera innovativa e non convenzionale, poiché  non ci racconta per quali ragioni naturali o antropiche il mondo sia giunto a quel livello di autodistruzione, bensì ci mostra come un padre e un figlio tentino di sopravvivere alla cosiddetta "fine del mondo". E' necessaria una buona dose di coraggio per affrontare questa storia, poiché le scene crude sono numerose e colpiscono la nostra immaginazione più di quanto riescano molti altri film. Non mancano, tuttavia, anche scene di tenerezza, in cui viene mostrato che, nonostante la maggior parte dell'umanità abbia perduto il senso di appartenenza ad un'unica famiglia e conosca ormai soltanto violenza e crudeltà, alcuni non si siano abbandonati alla disperazione e siano rimasti saldi a quei principi e a quei valori cui erano attaccati quando il mondo non era ancora finito. E questi valori e questi principi vengono trasmessi anche a coloro che non hanno mai conosciuto quel mondo.
Il finale è tragico, ma allo stesso tempo è aperto alla speranza: finché l'umanità esisterà, qualcuno, sì, cadrà nell'errore, ma qualcun altro continuerà a portare il fuoco dentro e fuori di sé. 
Nei panni del padre, troviamo un eccellente Viggo Mortensen, dimagrito incredibilmente per girare il film; nei panni del bambino Kodi Smit - McPhee, protagonista di Blood story e futuro Benvolio nel prossimo Romeo e Giulietta; nel cast figurano anche Charlize Theron, Robert Duvall e Guy Pearce.

Voto: 7
The Road su imdb
John Hillcoat su imdb

sabato 4 febbraio 2012

Le migliori scene sotto la neve

Il diario di Bridget Jones



Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello



Harry Potter e i doni della morte - Parte I


Trovatene altre...

mercoledì 1 febbraio 2012

Ho voglia di leggere: LA VALLE DELLA PAURA


"Nessuna catena è più forte del suo anello più debole"

La valle della paura è il quarto ed ultimo romanzo che Sir Arthur Conan Doyle dedicò a Sherlock Holmes.
Pubblicato nel 1915, esso è ispirato agli omicidi e agli attentati commessi dai membri della società segreta Molly Maguires, attiva in Pensylvania sul finire del XIX secolo. 
In quest'avventura, Sherlock Holmes è chiamato ad indagare sulla morte di John Douglas, un uomo ucciso in circostanze misteriose nel suo castello nel Sussex. Alla scoperta dei responsabili da parte dell'investigatore seguirà la rivelazione di una sconcertante verità.
La valle della paura presenta la stessa struttura di un altro romanzo, Uno studio in rosso: nella prima parte, il dottor Watson racconta le investigazioni compiute da Holmes cui ha direttamente assistito, nella seconda parte vi è un lungo flashback ambientato in America. Il romanzo si conclude nella celebre dimora di Holmes e Watson al numero 221B di Baker Street, ove tutti i fili si ricompongono.
La valle della paura non è accattivante e avvincente come gli altri romanzi di Conan Doyle; la figura di Sherlock Holmes, presente nel panorama letterario inglese da circa ventotto anni, non ha più la freschezza e la genuinità di una volta. Ciononostante la sua lettura è certamente consigliabile a coloro che, desiderosi di andare oltre i personaggi interpretati al cinema da Robert Downey Junior e in tv da Benedict Cumberbatch, desiderino conoscere la figura di Sherlock Holmes confrontandosi direttamente con la fantasia del suo ideatore. 

Per approfondimenti: 
La valle della paura su wikipedia
Arthur Conan Doyle su wikipedia
La società segreta Molly Maguires su wikipedia

Recensione di Sherlock Holmes - Gioco di ombre su Ho voglia di cinema