domenica 27 maggio 2012

BIOGRAFILM FESTIVAL, Bologna 8 - 18 giugno 2012

Hopper: in his own words
Dall'8 al 18 giugno prossimi, si terrà a Bologna il Biografilm Festival, giunto attualmente alla sua ottava edizione. Il festival vanta un calendario ricco di iniziative ed eventi, che gli appassionati di cinema (e non solo) non potranno che trovare allettante.
Il tema di quest'anno è particolarmente suggestivo; essendo l'edizione dell'anno 2012, il festival ci racconterà "Tutte le volte che il mondo è finito". Due sezioni speciali (The Last day e The days after) proporranno film dedicati, da un lato, all'ultimo giorno dell'uomo sulla terra, dall'altro, alla ricostruzione di un mondo più vivibile e sostenibile.
Marley
Inoltre, nella selezione ufficiale dei dieci film in concorso che si contenderanno il Lancia Award, verranno presentati film molto interessanti, quali The education of Auma Obama, un documentario che racconta l'impegno umanitario in Kenya della sorella maggiore dell'attuale presidente degli Stati Uniti d'America; Hopper: in his own words, un attesissimo documentario, in anteprima mondiale, dedicato alla figura del grande regista ed attore americano Dennis Hopper, scomparso due anni fa; The search for Michael Rockefeller, un'indagine sulla scomparsa in Nuova Guinea nel 1961 del rampollo della famiglia Rockefeller, in anteprima europea. 
The search for Michael Rockefeller
Altri film molto attesi, in anteprima, saranno presentati nella sezione Contemporary Livestra tutti, Marley, in uscita in Italia il prossimo 26 giugno, il documentario che il regista Kevin Macdonald (State of play, L'ultimo re di Scozia), ha dedicato alla figura del cantante giamaicano; e ancora, Steve Jobs: the lost interview, un'intervista al geniale creatore della Apple, che per diciassette anni è stata considerata perduta. 
Ho voglia di cinema seguirà il Biografilm Festival dal vivo, recensendo in anteprima molti dei film che verranno proiettati nel corso del festival, pubblicando ogni giorno il calendario delle iniziative e commentando gli eventi con una diretta facebook/twitter. 
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sabato 26 maggio 2012

Ho voglia di leggere: PRINCIPIANTI



"In effetti che ne sappiamo noi dell'amore?- ha proseguito Herb. - E quel che dico, be', lo dico davvero, se volete perdonarmi la franchezza. Ma, secondo me, siamo tutti nient'altro che principianti, in fatto d'amore"

Principianti è la versione originale della raccolta di racconti di Raymond Carver pubblicata nel 1981, intitolata Di cosa parliamo quando parliamo d'amore. Essi costituiscono una lettura imprescindibile per tutti gli appassionati della letteratura americana del Novecento. La raccolta era stato stravolta dall'editor, Gordon Lish, a cui lo scrittore americano aveva dato, almeno in un primo momento, carta bianca. Per Carver, appena uscito dalla dipendenza dall'alcol, tuttavia, fu successivamente molto difficile accettare la profonda revisione effettuata dall'editor, eppure, su consiglio della moglie, decise comunque di pubblicare i suoi racconti in quella veste completamente modificata, con la promessa di farli conoscere quanto prima al pubblico nella loro versione originale. Oggi questa raccolta è finalmente uscita nella sua interezza, purtroppo a distanza di anni dalla morte del suo autore.
I protagonisti dei racconti di Principianti sono uomini e donne, spesso ai margini della società, appartenenti per lo più al mondo rurale della parte sud degli Stati Uniti d'America, che devono combattere contro le loro dipendenze e il ricordo dei loro errori.
Alcuni racconti - ad esempio, Perché non ballate?, Una cosa piccola ma buona e Principianti - sono dei capolavori assoluti. Pervasi da una tragicità di fondo, a cui lo scrittore si rassegna, ma non senza sprigionare un dolore così acuto da stordire il lettore, i racconti trasmettono un senso di vuoto e sofferenza grazie al tratteggio di personaggi che con fatica tentano di adattarsi e conformarsi, riuscendoci a stento. L'ambiente principale è quello domestico e la relazione amorosa quella cui lo scrittore presta maggiore attenzione, descrivendo le dinamiche all'interno di coppie disperate in cui il nulla si insinua, dividendole.


Raymond Carver su wikipedia

giovedì 24 maggio 2012

X-MEN: L'INIZIO

X-Men: L'inizio di Matthew Vaughn racconta le origini degli X-Men, ai tempi della crisi missilistica a Cuba. 
Il professor Charles Xavier (James Mc Avoy), esperto in mutazioni genetiche, reclutato dalla CIA per evitare lo scoppio di una terza guerra mondiale, incontra Erik Lensherr (Michael Fassbender), un mutante dai poteri straordinari che vuole vendicare la morte della madre in un campo di concentramento nazista. I due, spinti da motivi diversi, formeranno la futura squadra degli X-Men al fine di catturare il nemico comune (Kevin Bacon).
Gli appassionati dei fumetti Marvel, ma anche i profani, potranno, innanzitutto, godere dell'affiatamento della coppia di amici/nemici James McAvoy e Michael Fassbender, che rappresenta il maggior pregio del film. Credo che tutti possano essere concordi nel ritenere che i due degnamente raccolgano l'eredità lasciata dai più anziani Patrick Stewart e Ian McKellen. Colpisce la giovialità, l'umanità, la vivacità del professor X, in contrasto con il tormento e la sete di vendetta di Magneto, aspetti che, rispetto ai precedenti film, vengono molto sviluppati, essendo, in X-Men: L'inizio, questi due personaggi gli assoluti protagonisti, tali da mettere in ombra tutti gli altri, piuttosto piatti e forse costruiti per divertire il pubblico più giovane con i loro esperimenti da mutanti. Nemmeno la futura Mistica, interpretata dall'astro nascente Jennifer Lawrence, convince fino in fondo ed appena accennato è sia il suo legame con il professor X che quello con Magneto. 
Su un diverso fronte, non possiamo non constatare che la parentesi storica scelta sia davvero abusata e logorata e che gli scontri tra americani e russi abbiano stancato anche il pubblico più a digiuno di cinema. 
Per quanto riguarda, invece, il piano degli effetti speciali, alcuni sono davvero spettacolari (sul finale splendida l'immagine di Magneto che ferma i missili lanciati contemporaneamente dagli americani e dai russi stranamente uniti nel voler annientare i mutanti), altri, invece, sembrano vecchi di diversi anni. 
Non poteva mancare, infine, un piccolo cameo di Hugh Jackman, nei panni di Wolverine, che ci regala una delle sue raffinate battute.

Voto: 6 e 1/2

X-Men: L'inizio su imdb
Matthew Vaughn su imdb

mercoledì 23 maggio 2012

LAST NIGHT

In una notte newyorkese si consuma il tradimento reciproco, più o meno profondo, di una giovane coppia. 
Last night è l'ottimo debutto alla regia della sceneggiatrice di origine iraniana Massy Tadjedin. Sebbene il film mostri un po' di inesperienza ed ingenuità in alcuni cambi di scena, un po' troppo repentini, la sceneggiatura è impeccabile, distinguendosi per una caratterizzazione dei personaggi equilibrata e mai oltre le righe e per una serie di dialoghi assolutamente significativi e comunicativi. 
Michael (Sam Worthington) è un progettista attratto da una collega, Laura (Eva Mendes). Non riesce ad evitare il tradimento e, in fondo, non si sforza più di tanto, ma si pente immediatamente di ciò che ha fatto e torna dalla moglie, lasciando l'amante a raccogliere i cocci di una storia che aveva come unico senso quello di togliersi un capriccio.
Joanna (Keira Knightley), scrittrice insoddisfatta e carente di ispirazione, incontra, dopo diversi anni, un lontano amante mai dimenticato, Alex (Guillame Canet). Sebbene sia fortemente coinvolta, non se la sente di imbarcarsi in una nuova storia e torna dal marito, per poi pentirsi sul finale di tale scelta. Alex, che credeva ancora nella loro storia, alla fine si rassegnerà come aveva già fatto lei, e guarderà le foto scattate insieme come chi ricorda un passato incorniciato e non destinato a rivivere.
Le interpretazioni degli attori sono pregevoli: un inedito Sam Worthington se la cava egregiamente nei panni di un marito che inconsapevolmente cerca un diversivo; lo stesso dicasi di Guillame Caunet, che interpreta un affascinante scrittore parigino, senza cadere nel facile stereotipo del bohemienne d'oltreoceano. Keira Knightley è perfetta nei panni di una giovane donna in preda ai dubbi e all'insoddisfazione, sebbene non si possa non rilevare che questo sia un ruolo a cui ormai ci ha abituati. Infine, Eva Mendes ha un ruolo abbastanza marginale, ma comunque riesce a donare al personaggio la fragilità che richiedeva.
Peccato che il film non abbia ottenuto ottime recensioni e sia passato quasi inosservato, perché a mio giudizio è un dramma sentimentale che come pochi riesce ad esplorare, senza cadere nell'ovvio, l'animo umano.

Voto: 7
Massy Tadjedin su imdb
Last night su imdb

sabato 19 maggio 2012

GANGS OF NEW YORK

Gangs of New York è uno dei migliori film diretti da Martin Scorsese negli ultimi dieci anni, se non forse il migliore. Girato negli studi di Cinecittà, dove Dante Ferretti ha ricostruito la New York della seconda metà dell'Ottocento, il film, partendo dal racconto delle lotte tra i nativi e gli irlandesi appena sbarcati pieni di fame e di speranza, narra un pezzo di storia d'America, ponendo l'attenzione sulla tensione tra lo sfogo della violenza e l'esigenza dell'accoglienza che ha portato alla nascita di una nazione. Amsterdam (Leonardo DiCaprio), dopo aver trascorso sedici anni in riformatorio, torna a Five Points, il quartiere più malfamato di New York, per vendicare la morte del padre, uccidendo Bill il Macellaio (Daniel Day Lewis), colui che è a capo dei nativi e che controlla tutte le bande di New York. Se in un primo momento tenterà di ucciderlo nascondendo la sua vera identità e cercando di conquistarne la fiducia, in un secondo tempo lo sfiderà apertamente come tanti anni prima aveva fatto il padre.
Nel film spicca innanzitutto la straordinaria interpretazione di Daniel Day - Lewis nei panni di Bill, ma anche Leonardo DiCaprio è un ottimo Amsterdam, e Cameron Diaz ci regala una della sue migliori performance al di fuori del suo genere prediletto, la commedia.
Bill è un violento, un eccentrico, testardamente ancorato a un diritto di nascita che non è attuabile in una nazione che sta sorgendo. Amsterdam è un giovane pieno di rabbia, apparentemente con occhi solo per la vendetta, ma che entra in dubbio quando conosce la ricchezza di Bill. "E' una strana sensazione essere accolti sotto l'ala del drago, ci si sta più comodi del previsto", afferma ad un certo punto del film.
Bill accoglie Amsterdam, all'inizio come fa un ricco con un povero, per mostrare al mondo la sua misericordia, ma si affeziona a lui e rimane sconvolto dal suo tradimento.
Bellissima l'ambientazione, una New York sporca e puzzolente, lontana anni luce da quella patinata che siamo abituati a conoscere. Quello che è oggi è ancora quello che era in passato. Scorsese ci dice di non dimenticare, perché quella violenza c'è stata, è stata assorbita e rimane in primo piano anche quando le bettole sono sostituite da grattacieli e la storia, apparentemente, cambia.

Voto: 10

Martin Scorsese su imdb
Gangs of New York su imdb

venerdì 18 maggio 2012

DARK SHADOWS

Tratto dall'omonima soap opera culto degli anni Settanta, Dark Shadows è l'ultimo film firmato da Tim Burton, con protagonista Johnny Depp, ormai alla sua ottava collaborazione con il regista statunitense.
Protagonista è il vampiro Barnabas Collins (Depp), che, riesumato nel 1972 dopo aver trascorso gli ultimi duecento anni nell'oscurità più totale per vendetta di una strega, Angelique Bouchard (Eva Green), aiuta i suoi discendenti a recuperare il prestigio e la ricchezza che la famiglia Collins aveva in passato. Ritroverà anche il suo amore perduto nella bella Victoria, ma gli spettri del passato torneranno a bussare alla sua porta.
Le parti migliori del film sono quelle di adattamento di Barnabas al mondo contemporaneo (la scoperta del cemento, delle automobili, delle lampade). Purtroppo, però, sono RARI momenti, e il resto della storia si condensa in un polpettone in cui è mescolato un po' di tutto. L'impressione che si ha, all'uscita del cinema, è che Burton abbia voluto comprimere in un paio d'ore 1225 episodi di quella che era una soap opera, per accontentare ogni appassionato. E' un film gotico e nostalgico, ma non ha da dirci nulla di nuovo rispetto a quanto Burton non ci abbia già detto nei suoi film precedenti
I personaggi sono tutti alquanto spenti e non sono comprensibili fino in fondo: in primis Barnabas è troppo ridicolo per essere romantico ed è troppo romantico per essere ridicolo. Deludenti gli altri personaggi, a partire da Elizabeth Collins (Michelle Pfeiffer), il cui aspetto sembra nascondere qualcosa, ma che invece si rivela (soltanto) la classica donna che combatte per tenere unita la famiglia; insignificante la psichiatra (Helena Bonham Carter), che avrebbe fatto più ridere se fosse stata molto più sopra le righe. Bellissima Eva Green nei panni della strega, ma è troppo incomprensibilmente cattiva e spietata per essere anche lontanamente credibile.

Voto: 4

Dark shadows su imdb
Tim Burton su imdb

domenica 13 maggio 2012

THE PRODUCERS - UNA GAIA COMMEDIA NEONAZISTA

Un produttore di Hollywood che ha fiuto per i fiaschi e un timido contabile con il sogno di sfondare a Broadway uniscono le proprie forze per realizzare il più grande insuccesso della storia del musical e guadagnare, fallendo, 2 milioni di dollari. 
The producers è la versione cinematografica di un pluripremiato musical  portato a Broadway nel 2001 da Mel Brooks, tratto a sua volta dall'omonima commedia degli anni Sessanta dello stesso regista americano con Gene Wilder.
L'elemento satirico è la caratteristica più rilevante di The producers, il che lo colloca in una posizione isolata nel panorama del musical americano. Il film è decisamente sciolto e sopra le righe nel prendersi gioco dei nazisti, come raramente avviene in altre pellicole. Stupisce che nel 1968 Mel Brooks abbia potuto proporre una storia del genere e, infatti, all'epoca non mancarono le critiche, ma neppure i responsi positivi. Ancora oggi, molti potranno trovare diversi passaggi del film piuttosto disturbanti.
Tuttavia, sebbene alcuni momenti siano indubbiamente divertenti, la maggior parte del film sfiora decisamente la demenzialità.
Si nota, nel corso del film, l'affiatamento tra i due protagonisti, Nathan Lane e Matthew Broderick, che erano già stati interpreti del musical a Brodway nel 2001. Non possiamo, invece, non ritenere un po' sprecata Uma Thurman nei panni della bella svedese Ula, a cui è stato ritagliato un ruolo molto marginale.

Voto: 5

The producers su imdb
Susan Stroman (regista) su imdb 
Mel Brook su imdb

sabato 5 maggio 2012

Li teniamo d'occhio... KRISTEN STEWART


L'abbiamo conosciuta e amata in Into the wild. Il suo viso non era del tutto nuovo (l'avevamo già visto in Panic room), ma è nel film di Sean Penn che Kristen Stewart, classe 1990, si fa notare per la sua bellezza acqua e sapone, allo stesso tempo ingenua e sensuale. 
Con Twilight di Catherine Hardwicke, Kristen fa il botto. A soli 18 anni diventa una delle attrici più amate dalle ragazzine di tutto il mondo che la identificano con la dolce e indifesa Bella Swan. 
Seguono New Moon ed Eclipse, ma la recitazione di Kristen, che nel primo film sembrava impacciata ma tuttavia convincente, non è eccellente, tutt'altro. Le sue espressioni facciali quando bacia il vampiro Edward, diventano sulla rete oggetto delle più impietose parodie . 
Schiva e timida, nel frattempo Kristen sceglie film di produzioni indipendenti dalle grandi case cinematografiche: Adventureland, The Runaways, Welcome to the Rileys, film probabilmente dimenticabili, ma che aiutano la personalità di Kristen, che impara - finalmente - a recitare. 
Nel quarto capitolo della Twilight Saga, Breaking Dawn Part I, gli occhi sono tutti per lei. Kristen è la regina incontrastata in un film noioso e banale, interpretando una Bella non più ragazzina indifesa, ma una donna matura capace di compiere le proprie scelte. 
Ora attendiamo di vederla - oltre che finalmente vampira in The Twilight Saga - Breaking dawn Part II - nel secondo film dedicato a Biancaneve in uscita quest'anno, Biancaneve e il cacciatore (che in Italia esce il prossimo 11 luglio), accanto a Chris Hemsworth/Thor e Charlize Theron, e in On the road, il film di Walter Salles tratto dall'omonimo romanzo di Jack Kerouac. Quest'ultimo film sarà presentato a Cannes e sarà in diretta competizione con un altro film con una Twilght star: l'attesissimo Cosmopolis, di David Cronenberg, con un inedito Robert Pattinson, tra l'altro fidanzato di Kristen. Per entrambi gli attori, Cannes sarà il banco di prova in cui la loro recitazione potrà essere finalmente valutata libera dal peso di una saga che sicuramente è stata la loro fortuna, ma che li ha etichettati per generazioni come Bella ed Edward. Ci convinceranno? Aspettiamo fiduciosi. 


Kristen Stewart su imdb

venerdì 4 maggio 2012

CRAZY STUPID LOVE


Crazy stupid love è una di quelle commedie romantiche che ti fa riscattare dalla visione di film insignificanti, quali A proposito di Steve e Capodanno a New York, e che per una volta tanto non ti fa rimpiangere le commedie romantiche inglesi stile Notting Hill (vedi Mereghetti a pag.12 di Ciak di maggio). Crazy stupid love è simpatico, divertente, con alcuni momenti spassosissimi (il colpo di scena finale in cui tutti picchiano tutti è esilarante), e ha un nutrito cast di attori più in forma che mai.
Ma procediamo con ordine. Steve Carrel interpreta Cal, padre e marito devoto, cui crolla il mondo, quando la moglie Emily (una splendida Julianne Moore) gli rivela di averlo tradito e di volere il divorzio. In preda allo sconforto e alla disperazione, Cal incontra Jacob (Ryan Gosling), un (apparentemente) incrollabile sciupafemmine, che gli insegna il modo in cui conquista le donne. 
Il finale è facilmente intuibile e, per alcuni versi, la storia non è straordinariamente originale; tuttavia il film rappresenta una ventata di aria fresca nel panorama desolato (con pochissime eccezioni) della commedia americana contemporanea. Steve Carrel è un ottimo Cal,  che riesce a rendere incredibilmente verosimile sia la disperazione che la generosità del personaggio, senza dimenticare i suoi momenti di crudeltà acuta. Inutile parlare, poi, di Ryan Gosling, che si conferma, con il ruolo di Jacob, l'attore più versatile del momento (come fa ad essere lo stesso protagonista di Lars e una ragazza tutta sua?), capace di donarci un personaggio apparentemente dotato di un impermeabile scudo, ma in realtà molto fragile, forse più del suo discepolo. Cal e Jacob sono due opposti, destinati inevitabilmente a scambiarsi i ruoli, perché chi lo sa la vita come va.
Emma Stone interpretata Hannah, una ragazza compressa nel ruolo che si è voluta ritagliare, che grazie ad un gesto per una volta più estroverso riesce a trovare l'amore di cui era alla ricerca.
Infine, il giovannissimo Jonah Bobo interpreta Robbie, il figlio di Cal ed Emily, che con la sua interpretazione allo stesso tempo tenera e tormentata, è l'anima più sana del film. Innamorato della propria baby sitter, dovrà fare i conti con la perseveranza e la disperazione che solo un tredicenne può dimostrare.
Crazy stupid love è una riflessione leggera, ma non superficiale sugli amori impossibili, sugli amori appena sbocciati e su quelli in crisi, su tutti quegli eventi che sconvolgono la propria vita e ti fanno essere qualcosa di diverso da quello che avresti mai voluto o pensato di essere. 

Voto: 8

Crazy stupid love su imdb
Glenn Ficarra e John Requa su wikipedia

giovedì 3 maggio 2012

CAPODANNO A NEW YORK

Dal regista di Pretty Woman Gary Marshall, la commedia romantica più brutta mai ambientata nella grande Mela.
Times Square si prepara all'arrivo del nuovo anno e nei suoi dintorni si incrociano le vite di tanti newyorkesi che sperano che il 2012 porti loro tante novità. Ovviamente, ogni personaggio vivrà un capodanno memorabile. E mi viene da dire: beati loro. I miei inizi d'anno sono sempre tutti dimenticabili (eh va beh, io non vivo a New York). 
Molti gli attori che si sono prestati a recitare nel film di Marshall, come se non se ne potesse fare a meno; premi Oscar meritati, come Robert De Niro e Hillary Swank,  e premi Oscar non meritati, come Halle Berry, devono aver visto un brutto neo nella loro filmografia per non aver mai recitato in un film di Gary Marshall. Beh, ora il neo c'è, ed è pure bello grosso.
Questi grandi nomi sono, poi, affiancati dai seguenti attori, che, però, a differenza degli altri, passano giustificati per aver recitato in Capodanno a New York: non può di certo rovinare la loro filmografia. Abbiamo, perciò, giovani promesse mancate (Zac Efron), un cantante che crede di essere ancora negli anni '80 (Jon Bon Jovi), personaggi che per lo più hanno fatto televisione (Katherine Heigl, Sarah Jessica Parker e Lea Michele) e l'ex marito di Demi Moore (Ashton Kutcher). Ho dimenticato Michele Pfeiffer, Jessica Biel e temo anche qualcun altro, ma non sapevo in quale delle categorie di cui sopra collocarli.
In buona sostanza, Capodanno a New York, oltre ad essere un film totalmente dimenticabile, è il genere di film che vedo quando voglio farmi del male per poi sputare veleno.
Fosse stato divertente: nemmeno quello. Al massimo, la risata ci scappa quando una vecchina impiega un buon quarto d'ora per chiudere il cancello dell'ascensore.
Per il resto, il film è un'accozzaglia di banalità e finti buoni sentimenti, con un tocco finale di retorica guerrafondaia tipicamente americana che non guasta. Per cui, se non volete farvi del male e intendete vedere un film ambientato a New York, magari anche con Robert De Niro, guardate Taxi driver, così, almeno, non sarete perseguitati nei vostri incubi da gigantesche pubblicità della Nivea e della Philips. 

Voto: 1 

Capodanno a New York su imdb
Gary Marshall su imdb

martedì 1 maggio 2012

LA VERA STORIA DI JACK LO SQUARTATORE

Tratto dal fumetto di Alan Moore e Eddie Campbell, La vera storia di Jack lo squartatore (titolo originale: From Hell), diretto dai fratelli Hughes, racconta le indagini condotte da un immaginario ispettore Aberline (Johnny Depp) sugli inspiegabili e cruenti omicidi di prostitute che sconvolsero Londra nel 1888, per i quali  non fu mai trovato un colpevole.
Il mistero che ruota intorno all'identità di Jack lo squartatore ha appassionato numerosi studiosi sia in passato che al giorno d'oggi. La versione del complotto reale raccontata dagli autori del graphic novel, nonché dalla sua versione cinematografica è soltanto una delle tante, forse quella che maggiormente richiama le responsabilità della Corona britannica.
In ogni caso, al di là delle verità storiche, che qui poco ci interessano, il film dei fratelli Hughes si caratterizza per le ambientazioni volutamente oscure, adatte alla violenza e alla miseria della Londra di fine diciannovesimo secolo, in cui però la stessa crudeltà di Jack lo squartatore appare oltre ogni umanità, rappresentando il più brutale abominio. 
Per il resto, il film converge intorno ad un insieme di luoghi comuni relativi all'epoca in cui è ambientato, e l'elemento horror misto al giallo riesce solo a metà, perché, da un lato, il film incute ben poca paura allo spettatore e, dall'altro, le indagini vengono condotte in modo approssimativo e inconsistente, senza appassionare gli animi. Per quanto riguarda, inoltre, l'elemento soprannaturale introdotto dai presunti poteri visionari del protagonista, quest'ultimo stona rispetto al resto del film, nel quale l'unica altra anomalia è rappresentata dal colore degli occhi di Jack lo squartatore. Johnny Depp, oltre ad apparire molto poco inglese, non spicca particolarmente per la sua interpretazione: egli ha il suo consueto fascino, ma ciò non basta a salvare un film nel suo insieme noioso e mediocre.

Voto: 4

La vera storia di Jack lo squartatore su imdb
Albert e Allen Hughes (imdb)
Per saperne di più su Jack lo squartatore, visitate questa pagina di wikipedia in inglese: Jack the Ripper suspects

THE AVENGERS

Joss Whedon, già creatore di Buffy l'Ammazzavampiri e Angel, dirige la prima versione cinematografica dei Vendicatori, il fumetto di Stan Lee che riunisce i più famosi supereroi della Marvel.
Il dio Loki minaccia la terra con l'intenzione di ridurre in schiavitù la sua popolazione; per contrastare tale piano, l'agente Nick Fury (Samuel L. Jackson), capo dell'organizzazione spionistica S.H.I.E.L.D., decide di rispolverare il progetto fallito dei Vendicatori, un gruppo di supereroi che doveva proteggere la terra da minacce esterne. Iron Man (Robert Downey Jr), Thor (Chris Hemsworth), Capitan America (Chris Evans) e Hulk (Mark Ruffalo) dovranno imparare a convivere prima di poter davvero rappresentare una speranza per il pianeta.
The Avengers può essere definito soltanto in un modo: intrattenimento puro.
Innanzitutto, la qualità dell'immagine è elevatissima e l'occhio trae da ciò immenso godimento. Vale la pena spendere dei soldi per vedere un film di questo genere in una sala cinematografica.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, la coesistenza di più supereroi rappresenta il momento originale e la scommessa riuscita di questo cinecomic. I quattro supereroi, affiancati da due superspie, Occhio di falco (Jeremy Renner) e Vedova nera (Scarlett Johansson), dovranno mettere da parte il loro superego e comprendere il modo di lavorare in una squadra.
I personaggi più riusciti sono rappresentati da Tony Stark, interpretato dal grande Robert Downey Jr, che ha le battute migliori, e Bruce Banner, interpretato da Mark Ruffalo. Finalmente possiamo plaudire la Marvel per aver trovato il vero Hulk: Mark Ruffalo è senza dubbio il migliore ad aver interpretato Bruce Banner dopo Eric Bana, nell'Hulk di Ang Lee del 2003, e Edward Norton, in L'incredibile Hulk del 2008. 
Al di là di queste note positive, la storia è trattata in maniera piuttosto superficiale e prosegue senza particolari colpi di scena, pur rimanendo a suo modo coinvolgente. Forse non poteva essere diverso, essendo tanti i protagonisti, ognuno dei quali ha già avuto un proprio film per farsi conoscere al pubblico. Comunque, io spero in un seguito.

Voto: 7

The Avengers su imdb
Joss Whedon su imdb