sabato 29 gennaio 2011

HEREAFTER


"Hereafter", ovvero l'aldilà visto da Clint Eastwood.

Un uomo, una donna, un bambino: sullo sfondo la morte, tre cammini paralleli, uno di ricerca, uno di evasione e uno di consapevolezza che portano ad un incontro che cambierà la vita di ciascuno di loro.
Momenti di altissima tragicità si alternano a momenti di estrema tenerezza, ma il film perde nel momento in cui l'esistenza di una vita dopo la morte non viene messa mai in discussione o indagata, bensì data per scontata. Soprattutto - mi pesa dirlo perché io ADORO Clint Eastwood - mi sembra che la sceneggiatura scivoli un po' sul ridicolo quando si paventa un non meglio precisato complotto politico - religioso per nascondere le prove scientifiche dell'esistenza dell'aldilà, complotto di cui peraltro non si dice nulla.
Il film rimane un po' superficiale, mentre su uno sfondo meglio disegnato i personaggi del tormentato George (un bravo Matt Damon) e del gemellino "orfano" Marcus avrebbero potuto risaltare di più.


Quesito: Quale altro film si apre con due amanti in una camera d'hotel? (via con le risposte, ci saranno moltissimi film, a me è venuto in mente in particolare uno).

Hereafter su imdb
Clint Eastwood su wikipedia
Il trailer del film su youtube

Leggi l'intervista a Clint Eastwood su Hereafter riportata nel mio blog tratta da La Repubblica

martedì 25 gennaio 2011

ACADEMY AWARDS: USCITE OGGI LE CANDIDATURE


Il prossimo 27 febbraio al Kodak Theatre di Los Angeles si terranno gli Academy Awards che premieranno i più bei film dell'anno appena passato (o, più precisamente, quelli che secondo i giudici dell'Academy sono stati i più bei film dell'anno).

James Franco e Anne Hathaway avranno l'onore di presentare la serata.

Intanto oggi sono finalmente uscite le candidature nelle varie categorie. Personalmente trovo a dir poco scandalosa l'assenza di Christopher Nolan tra i candidati alla migliore regia. I migliori sono sempre incompresi. Per il resto, la biografia domina, con "Il discorso del re" di Tom Hooper che si è guadagnato ben 12 candidature.


Sul sito ufficiale dell'Academy potete leggere tutte le nomination.


Ho voglia di cinema ha deciso di iniziare le scommesse: da oggi in avanti, ogni 5 giorni potrete un nuovo sondaggio per indovinare chi vincerà in ogni categoria.

Votate numerosi!!!

QUALUNQUEMENTE

Attenzione: contiene SPOILER!


"Qualunquemente" è l'ultimo film interpretato da Antonio Albanese, che porta sul grande schermo il personaggio reso celebre dal programma di Fabio Fazio "Che tempo che fa", Cetto La Qualunque.

Cetto fa ritorno in Italia dal Sud America dopo anni di lontananza, anzi di latitanza, con una moglie chiamata Cosa e una bambina triste di cui non ricorda neppure il nome.
Cetto torna proprio in un momento in cui un grande "pericolo" incombe su Marina di Sopra: la candidatura a sindaco e, di conseguenza, la possibile elezione di De Santis, che fa del ritorno alla legalità la sua bandiera. Cetto "senza dubbiamente" non ha altra scelta: si candida anche lui sindaco del paese.
"Qualunquemente" nasce come un film satirico ma la realtà è più scabrosa della satira. Ovviamente Cetto è un personaggio esagerato, ma oggi, con gli ultimi scandali sessuali che vedono protagonista il nostro premier che rimane incollato alla poltrona come se qualcuno ci avesse messo il Super Attack, la realtà supera di gran lunga la fantasia. Il film non decolla mai, non c'è nessun momento clou nel racconto e a parte qualche memorabile scenetta (forse solo una: quando un tenente carabiniere chiede la ricevuta alla pizzeria di Cetto) non fa mai ridere. Alcune battute sono portate all'estremo e sono troppo lunghe, quasi spiegate.

Il film fa, invece, tantissima tristezza. Forse perché è fatto male o forse perché non ne possiamo proprio più. Forse quando vedi il film, vorresti ridere, ma non puoi. E la "promessa" finale di Cetto di costruire il ponte tra Messina e Reggio Calabria fa paura, perché sa di vero.


Qualunquemente: sito ufficiale

Antonio Albanese su wikipedia

Il trailer del film su youtube

venerdì 7 gennaio 2011

LA BELLEZZA DEL SOMARO


Una recensione che ha scritto per noi il democritico

Pellicola delirante, che a tratti si avvicina pericolosamente al confine del grottesco senza mai
varcarlo. Ritmi frenetici e concitati, voce corale e narrazione schizofrenica.
Ma sullo sfondo regnano la campagna, la vecchiaia e la morte.
Ad alcuni la scelta di “una storia che sberleffa un gruppo isolato di noiosi borghesi benestanti” potrà anche risultare poco gradita, ma la verità è che nella bolgia di tante commedie con un soggetto simile (valga per tutte Ricordati di me, del Muccino che sa fare il regista) questa ne offre per la prima volta una serena lettura satirica e realmente dissacrante. Con difficoltà si riesce ad immedesimarsi nei personaggi creati dalla premiata ditta Castellitto/Mazzantini, perché ognuno nel proprio ruolo – sono “estremisti”. La “verità” si trova nell’insieme, ed è una verità desolante. “Dove abbiamo sbagliato?” è la domanda ricorrente. La risposta non c’è, perché non si può non sbagliare. Quindi siamo tutti assolti? No, siamo tutti colpevoli. Lo siamo per forza.
Colpevoli i padri di essersi adagiati sugli allori delle conquiste degli anni ‘70, colpevoli i figli di ignavia e rassegnazione, colpevoli tutti di non saper accettare la propria età o la propria condizione.
I personaggi soffrono di una visione troppo soggettiva della realtà: “Quando eravamo giovani noi
contavano solo i genitori, adesso che siamo genitori, contano solo i giovani”, affermazione bizzarra se messa in bocca ad una generazione che ha vissuto da protagonista gli anni della ribellione e che oggi si ostina a volersi tenere tutto lo spazio. Una generazione che vuole vivere per sempre, invadente ed ingrassata, che ha fallito e non vuole mollare la presa.
In poche parole: il film fa ridere da morire.

La bellezza del somaro: sito ufficiale
Sergio Castellitto su wikipedia
Il trailer su youtube

RESIDENT EVIL: AFTERLIFE

(Avvertimento: Contiene spoiler)

Resident evil: Afterlife ovvero un film a cui mi sforzo di dare un senso.

Per la prima volta ho visto un film della saga di Resident Evil... non c'era bisogno di vedere i tre precedenti per capire la trama.
Alice, una dei pochi sopravvissuti in un mondo popolato da zombie, insieme ad un altro gruppo di sopravvissuti cerca di raggiungere ad Arcadia, la terra promessa (nient'altro che una nave al largo della costa di Los Angeles), dalla quale vengono trasmessi messaggi radio per salvare i pochi uomini rimasti sul pianeta.
Una volta arrivati ad Arcadia, Alice e i suoi compari scoprono che in realtà i duemila superstiti non sono stati salvati, ma utilizzati come cavie per nuovi esperimenti. Insomma, sono passati dalla padella alla brace.
La storia non sarebbe neppure così banale, se non fosse che la recitazione è pessima, o meglio, gli attori non si sforzano nemmeno di recitare, i combattimenti sembrano quelli di un videogioco (ovvio... la saga nasce da un videogioco...), gli effetti speciali fatti ad uso e consumo del 3d come si usa di questi tempi, mentre gli zombie fanno venire il voltastomaco (forse questo dovrebbe essere lo scopo... evidentemente non apprezzo gli zombie!!!).
L'unica cosa degna di nota è la bellezza di Milla Jovovich, ma non credo che questo sia sufficiente per giudicare positivamente un film...

Paul W.S. Anderson su wikipedia
Il trailer del film su youtube

giovedì 6 gennaio 2011

UN ALTRO MONDO


Un altro mondo è il secondo film di Silvio Muccino regista.

Racconta la storia di Andrea, un ragazzo ricco e annoiato, fidanzato con Livia, una maestra di danza malata di bulimia, che nel giorno del suo ventottesimo compleanno riceve una lettera dal padre, scomparso da anni, che gli rivela di essere in punto di morte e gli chiede di recarsi nell'ospedale in cui è ricoverato, a Nairobi, Kenya. Andrea, nonostante l'odio che prova ne suoi confronti, avendolo il padre abbandonato con sua madre quando era ancora un bambino, decide di partire comunque per Nairobi, dove lo aspetta una sconvolgente verità: ha un fratellino di otto anni di nome Charlie che il padre ha avuto con una donna del luogo e di cui è il tutore legale.
Andrea non vuole avere nulla a che fare col bambino, ma volente o nolente sarà costretto a relazionarsi con lui, fino a scoprire di provare per lui un affetto fraterno, quasi paterno.
Dove c'è odio può sempre nascere l'amore. Questo sembra essere il messaggio del film. L'altro mondo non è l'Africa, ma è il mondo che si conosce quando si sceglie di smettere di stare soli, di guardare solo a se stessi e di tendere le mani verso gli altri.
Anche se a tratti la storia è un po' banale e superficiale, il film è complessivamente godibile.
Da vedere se si vuole mettere per qualche ora l'anima in pace e credere nei buoni sentimenti, sperando che si possa veramente cambiare.

Silvio Muccino su wikipedia
Un altro mondo sito ufficiale