domenica 29 maggio 2011

NOWHERE BOY

Nowhere boy è il primo lungometraggio diretto dall'artista concettuale Sam Taylor Wood.
Il film racconta l'adolescenza di John Lennon nel momento in cui John, sedicenne playboy scapestrato, che vive con la zia Mimì, incontra finalmente la madre naturale Julia che lo aveva abbandonato molti anni prima. Un momento cruciale nella vita del futuro Beatles, dato che questi sono anche gli anni in cui John si avvicina alla musica, impara a suonare la chitarra e forma il gruppo dei Quarrymen, a cui molto presto si sarebbero uniti Paul Mc Cartney, prima, e George Harrison, poi. La sofferenza nella vita di John sarà da lui utilizzata positivamente per compiere qualcosa di grande.
Il film ha una bellissima colonna sonora, composta da pezzi a suo tempo realmente suonati dai Quarrymen, per lo più di genere skiffle (un mix di jazz, blues, folk e country, il cd. rock'n roll dei poveri che negli anni '5o era di moda a Liverpool), e un' eccellente fotografia. Le luci e i colori ricordano, non a caso, un altro film "beatlesiano", Across the universe di Julie Taymor.
Nel complesso, il film è un grande atto d'amore. La telecamera indugia quasi sempre e soltanto sul protagonista, in tutte le sue espressioni e in tutti i suoi movimenti, ne cattura ogni singolo sguardo e ogni singolo gesto. Ma amore per il John vero o per il John nel film? Probabilmente entrambe le cose, dal momento che il protagonista Aaron Johnson è nella vita reale il compagno della regista Sam Taylor Wood.

Voto: 7

Nowhere boy su imdb
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Sam Taylor Wood su wikipedia

mercoledì 18 maggio 2011

MACHETE

Machete di Robert Rodriguez è un film splatter che più splatter non si può
.
Nonostante i dubbi e lo sgomento iniziali che mi hanno quasi portato ad uscire dalla sala ed infiltrarmi a quella accanto dove era in proiezione Thor, sono uscita dal cinema tutta bella e contenta per aver passato un paio d'ore di svago totale in cui la visione di tutte quelle budella mi ha disturbato, ma solo in superficie, senza arrivare allo stomaco. Non ho pensato a nulla: e devo ammettere che raramente mi accade.
Il film non suscita particolari riflessioni, sebbene via sia un'effettiva critica alle politiche xenofobe, per lo più contenuta nelle immagini iniziali (di una crudeltà sconcertante una delle scene iniziali in cui i vigilantes sparano ai messicani che varcano il confine), ma in generale la disapprovazione verso le politiche antimigratorie rappresenta un pretesto per mostrare più sangue possibile. D'altronde non fa questo un film splatter? Prendere qualcosa di per sé già cruento ed esasperarlo oltremodo?
Sebbene io sia costretta ad ammettere di aver compiuto un gesto terribile per un cinefilo (chiudere gli occhi davanti ad alcune scene), il mio giudizio sul film è totalmente positivo, poiché Machete fa parte di un genere che può piacere o non piacere, ma quello che fa lo fa alla perfezione.

Voto: 8 e 1/2

Machete su imdb
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Robert Rodriguez su wikipedia

martedì 17 maggio 2011

DIVERSO DA CHI?

Diverso da chi?, divertente commedia dell' anno 2009 dell'esordiente regista Umberto Carteni, ha come protagonisti Luca Argentero che interpreta Piero, politico apertamente omosessuale, e Claudia Gerini, che, invece, interpreta, Adele, conservatrice cattolica. I due non potrebbero essere più diversi, ma siamo pur sempre in Italia, ragion per cui i due si trovano a militare nello stesso partito di centro-sinistra creatosi a seguito dell fusione di due partiti precedenti (vi ricorda qualcosa?). Per una serie di (s)fortunati eventi (la morte del vincitore delle primarie), Piero e Adele finiscono per essere la coppia candidata a rivestire, rispettivamente, il ruolo di Sindaco e Vice Sindaco della città.
Il film è degno di lode soprattutto nella prima parte, laddove è facilmente ravvisabile una forte critica alle dinamiche interne di un partito che è democratico di nome ma non di fatto, che si propone come nuovo, ma utilizza sempre gli stessi vecchi e fallimentari metodi. Dalla critica iniziale si passa a un più scontato sentimentalismo, sebbene la storia rimanga originale e controcorrente, nel proporre un concetto di "famiglia" che si oppone a quello tradizionale e che oggi, nel nostro Paese, è di difficile accettazione.
Bravi Luca Argentero e Filippo Nigro, mentre un po' troppo enfatica per i miei gusti è Claudia Gerini, comunque vincitrice del Ciak d'oro 2009.

Voto: 7 e mezzo

Diverso da chi? su coming soon
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mercoledì 11 maggio 2011

UOMINI SENZA LEGGE

Uomini senza legge di Rachib Bouchareb racconta senza censure e sentimentalismo l'indipendenza dell'Algeria, attraverso la vita di tre fratelli, ribelli a Parigi, ognuno a suo modo, per la conquista della libertà.
"Uomini senza legge" strizza l'occhio a "Il vento che accarezza l'erba" di Ken Loach: lì i fratelli erano due e il paese per cui si lottava era l'Irlanda. Lì l'ideologia divideva fino alla fine i fratelli. In "Uomini senza legge", viceversa, l'amore fraterno vince sulle idee. Il ritmo è incalzante, la storia appassionante ma cruda, gli algerini sono vittime ma anche carnefici. Meritatamente il film è stato candidato come miglior film straniero agli Oscar di quest'anno. Un film di ampio respiro, che mostra le speranze di un popolo, come pure le sue debolezze.
Bellissima la scena in cui, a Sahid che allena il suo pugile affinché per la prima volta un algerino diventi Campione di Francia, Abdelkader risponde: "Festeggerò quando un algerino diventerà campione di Algeria".

Voto: 8

Uomini senza legge sul sito ufficiale
Rachib Bouchareb su wikipedia
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venerdì 6 maggio 2011

CAPPUCCETTO ROSSO SANGUE


Cappuccetto rosso sangue (sott. Guardati dal lupo) racconta la storia di Valerie, una bella fanciulla che vive in un villaggio più o meno medievale, innamorata del taglialegna Peter, ma costretta dalla famiglia a fidanzarsi con un ben più ricco fabbro, Henry. Nel frattempo, il lupo mannaro, che da sempre terrorizza Daggerhorn, torna a colpire e solo uno pseudo prete/esorcista/inquisitore aprirà gli occhi agli abitanti del villaggio sulla reale natura della perfida creatura....
Cappuccetto rosso sangue è uno dei film che quando li guardi, ti chiedi "perché?". Eppure Catherine Hardwicke non aveva cominciato tanto male. Thirteen e Lords of Dogtown erano bei film.
Ecco un indice per riconoscere quando un film è scadente: se il giovane protagonista emergente è affiancato da un grande attore anziano (come avevo già notato in Limitless relativamente alla coppia Cooper/De Niro): in questo caso, la bella (e niente più) Amanda Seyfried è affiancata dalla veterana Julie Christie. Secondo indice che un film è scadente (e di cui ti puoi accorgere solo vedendo il film): la voce fuori campo. Non bisogna spiegare sempre tutto! A meno che non si presupponga di avere di fronte allo schermo uno spettatore idiota.
Per quanto riguarda il livello recitativo, Dio abbia pietà degli attori. Non ce n'è uno che sappia recitare. Henry e Peter, che si contendono l'amore della protagonista Valerie, hanno sempre la stessa espressione (Peter crede di essere un bravo attore con quel suo leggero ghigno). E poi, che dire della mamma di Valerie che prima di ogni comparizione, con un lupo che infesta la città, ha trovato il tempo di andare a farsi truccare dall'estetista. Un'abitudine tipicamente medievale.
In quanto grande fan di Leonardo DiCaprio, non dovrei dire che questo film è stato prodotto (anche) da lui... ops...l'ho detto!

Curiosità: in inglese il titolo era semplicemente Red Riding Hood. Che bisogno c'era di aggiungere da noi la parola "sangue" ? Paura che i bambini andassero a vedere il film?

VOTO: 4

Cappuccetto rosso sangue su imdb
Catherine Hardwicke su wikipedia
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domenica 1 maggio 2011

HABEMUS PAPAM

Habemus papam, ultima fatica di Nanni Moretti, ci mostra la storia di un neo - papa, alle prese con una depressione improvvisa scatenatasi a seguito dell'elezione al soglio pontificio. Pur di trovare un modo per risollevarlo, i cardinali e il portavoce della Santa Sede sono disposti a tutto, persino ad affidarsi alla psicanalisi....
Il film è lodevole nel bilanciare con naturalezza momenti comici a momenti di riflessione, nei quali emerge con estrema franchezza la solitudine di un uomo, che finisce col dover ricoprire una parte che non gli compete, quella di una pecora eletta pastore oppure, per dirla in termini profani, seguace che si ritrova guida. Si tratta di un tema non nuovo in questa stagione cinematografica che si avvia oramai alla sua conclusione: sto pensando a Il discorso del re, nel quale il protagonista affetto da balbuzie, a seguito dell'abdicazione del fratello, dettata da ragioni amorose , si ritrova suo malgrado re del Regno Unito . Il discorso del re e Habemus papam, che ci presentano personaggi alle prese con un ruolo per cui non si sentono preparati, non possono finire in maniera più diversa: l'uno con un finale degno di Hollywood, l'altro in maniera spiazzante e che lascia l'amaro in bocca (aggiungerei, come molti film italiani quest'anno: valgano per tutti Qualunquemente e Boris - Il film).
Assolutamente da vedere e da rivedere.

Voto: 8

Habemus papam sul sito ufficiale
Nanni Moretti su wikipedia
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