domenica 31 luglio 2011

CAPITALISM: A LOVE STORY

Capitalism: a love story è l'ultimo documentario filmato Michael Moore, l'acclamato regista di Bowling a Columbine (Oscar per migliore documentario 2003) e Fahreneit 9/11 (Palma d'oro Festival di Cannes 2004).
Dopo aver analizzato il sistema sanitario americano in Sicko (2007), Moore indaga le ragioni che hanno condotto all'ultima crisi economica, sia attraverso l'ausilio di esperti che tentano di spiegarne i vari avvicendamenti, sia attraverso la testimonianza di persone sfrattate dalle proprie case nel giro di un mese ad opera delle banche, da un lato responsabili della crisi e dall'altro beneficiarie dei finanziamenti del governo stanziati dopo la crisi stessa, mentre i problemi dei lavoratori venivano per lo più guardati con disinteresse dalla classe politica.
Il film si fa davvero toccante laddove si assiste allo sfratto dalle proprie abitazioni di persone che vi hanno dimorato per anni, così come appassionanti risultano i discorsi di quei pochi senatori coraggiosi che in aula si batterono contro il disegno di legge che finanziava le banche, approvato dall'amministrazione Bush nel giro di pochissimi giorni con un colpo di coda attraverso pressioni di vario genere fatte ai membri del Senato.
Per Michael Moore il responsabile di tutta questa situazione è soltanto uno: il capitalismo, che porta alla ricchezza di pochi e alla povertà di molti. Moore non si fa portavoce, però, di una soluzione alternativa: parla di diritti inalienabili dei lavoratori come se fosse qualcosa di nuovo, mai sperimentato, e ha paura di pronunciare le parole socialismo o socialdemocrazia. Ecco dove sta la debolezza di tale film: Michael Moore non provoca fino in fondo. Consapevole dello spauracchio del socialismo diffuso in America, Moore sceglie di girarci intorno senza mai arrivare realmente al punto.

Film: 6 e 1/2

Anno: 2009
Capitalism: a love story su imdb
Michael Moore su wikipedia
Il trailer del film su youtube

HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE - PARTE II

E così, si è giunti finalmente all'ultimissimo capitolo della saga di Harry Potter, nata dalla penna di J.K. Rowling, e trasposta al cinema negli ultimi dieci anni. Proprio così: Harry Potter al cinema ci ha accompagnato per dieci anni ed ora con amarezza coloro che lo hanno seguito con passione devono prenderne atto, ponendo fine alla seducente sensazione dell'attesa e rassegnandosi a rileggere i romanzi e a rivedere i film.
Cosa dire di Harry Potter e i doni della morte - Parte II?
Il film, innanzitutto, risente del fatto di essere una seconda parte: ragion per cui, a mio avviso, un sabato pomeriggio che non avete nulla da fare, occorre armarsi di pazienza e vedere insieme, di seguito, la parte I e la parte II. Non sono una gran fan di queste suddivisioni artificiose dei romanzi, sebbene occorra ammettere che ci fosse così tanto materiale che ai più sarebbe sembrata una blasfemia tagliare qualcosa.
Il primo tempo del film è avvincente e emozionante, mentre il secondo tempo è meno trascinante di quel che sperassi, per quanto non possa negare che qualche lacrimuccia mi sia uscita. Nulla a che vedere, comunque, con il romanzo, che mi ha fatto commuovere tantissimo quando si viene a scoprire la vera "identità" di Piton, mentre nel film non mi è piaciuta per nulla la recitazione di Alan Rickman, che in generale, comunque, è un grandissimo attore. Il trucco dei protagonisti sul finale ambientato circa vent'anni dopo è davvero posticcio e avrei preferito che quella scena fosse tagliata (salvo poi recuperarla nel dvd... e, comunque, tutti, oggi, senza neppure leggere i romanzi, possono sapere da wikipedia chi è finito con chi e quanti figli ha avuto).
In generale gli effetti speciali sono grandiosi e la visione di Hogwarts distrutta, il luogo nel quale si sono consumati amori, amicizie e tragedie per sette lunghi anni (dieci per noi) colpisce diritto al cuore.
Non posso esprimermi sul 3d perché ho preferito vedere il film in 2d, sia perché non sono una grandissima fan del 3d (almeno fino a quando in Italia non esisteranno sale con maxischermi adeguati), sia per coerenza dato che tutti gli altri film sono stati in 2d.
In generale, dunque, do a questo film un bel 7, credendo che forse un pochino meglio si poteva fare.

Voto: 7

Anno: 2011
Harry Potter e i doni della morte - Parte II su imdb
David Yates su wikipedia
Il trailer su youtube

sabato 30 luglio 2011

S.O.S. cercasi!


Primo appuntamento con la rubrica dedicata a ciò che il mondo del cinema ha perso per strada.

Una seconda espressione facciale di Bruce Willis
Matt Damon e Ben Affleck che scrivono nuove sceneggiature
Un'attrice brava ma non bella
Un'attrice bella ma brava
Un'attrice brava né bella né brutta
Le doti recitative di Robert Pattinson
Leonardo DiCaprio senza fidanzata strafiga
Il senso di The Tree of life
Un bando di espulsione da Hollywood per Amanda Seyfried

TAXI DRIVER

Poche parole servirebbero per descrivere Taxi driver: un film che ha inciso profondamente la storia del cinema. Vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes, Taxi driver è divenuto un cult e non si contano le citazioni rintracciabili in altri film (vedi la voce su wikipedia).
L'ambientazione scelta da Martin Scorsese è quella di una New York buia e claustrofobica, percorsa da Travis, tassista depresso e frustato, che crede di ritrovare la fonte di tutti i suoi mali nel senatore Palantine, che, pertanto, progetta di uccidere.
Ad interpretare il protagonista del film è, come noto, un grandissimo Robert De Niro, allora attore feticcio di Scorsese, affiancato da una giovanissima Jodie Foster nei panni di una prostituta tredicenne, nonché da Harvey Keitel, protettore della ragazza.
Gli obiettivi di Travis parzialmente saranno modificati lungo il corso degli eventi e Travis diventerà un "eroe" agli occhi della comunità, come d'altronde aveva sempre sperato. Ma il finale rimane ambiguo: Travis è davvero cambiato?


Anno: 1976
Voto: 8
Taxi driver su imdb
Martin Scorsese su wikipedia

giovedì 28 luglio 2011

Li teniamo d'occhio... ROBERT PATTINSON

Quando scrivi su Google Robert Pattinson, la ricerca correlata che ti suggerisce il motore di ricerca è "Robert Pattinson hot". Questo ovviamente offre già di per sé un'idea del personaggio.
Robert Pattinson è diventato una star mondiale, ossessione delle adolescenti di mezzo pianeta, per aver interpretato la parte di Edward Cullen in The Twilight Saga. Assai apprezzato, dunque, per il suo aspetto esteriore piuttosto che per le sue doti recitative, perseguitato dalla stampa e dalle fan, il bel Rob cerca di liberarsi dal ruolo del vampiro/uomo ideale e cerca di diventare un attore apprezzato per le sue performance artistiche.
Ma queste doti recitative sono rintracciabili?
Sicuramente, se non avesse conseguito un tale successo di pubblico, a nessuno interesserebbe se Rob se lo meriti o meno: se incapace, sarebbe ben presto finito direttamente nel dimenticatoio.
Leonardo DiCaprio ha detto di lui: "Non conosco Pattinson ma vedo nei suoi occhi lo stesso sguardo che avevo io ai tempi di Titanic". Certamente DiCaprio la sa lunga: ci mise un bel po' a lasciarsi dietro le spalle il delirio provocato da Titanic, e forse questo delirio non è neppure mai passato; tuttavia, ritengo che ci sia una differenza abissale tra i due: prima di girare Titanic Leo aveva già girato numerosi film in cui aveva interpretato ruoli pazzeschi (giusto per citare qualche titolo: Poeti dall'Inferno, Ritorno dal nulla, Voglia di ricominciare, vedi mio post). Ma Pattinson?
Prima della gloria planetaria ottenuta grazie a The Twilight Saga, ha girato How to be, commedia carina ma non eccelsa, dove la sua recitazione risultava abbastanza convincente. Si è fatto, poi, notare al grande pubblico interpretando Cedric Diggory in Harry Potter e il Calice di Fuoco, ruolo che di certo non richiedeva particolare sforzo recitativo. Successivamente, ha girato Bel ami, Come l'acqua per gli elefanti, Remember me, ma in quali di questi film ci ha veramente convinto?
Forse il problema è che in lui vedremo sempre il vampiro Edward... forse solo invecchiando un pochino, si sporcherà quella faccia da bravo ragazzo che fa tanto perdere la testa alle adolescenti e finalmente diventerà un attore più maturo.
Nell'immediato futuro, comunque, lo aspetta un film diretto da David Cronenberg, Cosmolis. Magari ci ricrederemo.

Filmografia (i link collegano a mie recensioni)
La fiera della vanità (2004)
Harry Potter e il calice di fuoco (2005)
Harry Potter e l'ordine della fenice (2007)
How to be (2008)
Little Ashes (2008)
Twilight (2008)
The Twilight Saga: New Moon (2009)
Remember me (2010)
The Twilight Saga: Eclipse (2010)
Come l'acqua per gli elefanti (2011)
The Twilight Saga: Breaking dawn part I (2011)
Bel ami (2011)
Cosmopolis (2012)
The Twilight Saga: Breaking dawn part II (2012)

Robert Pattinson su imdb
Intervista a Leo DiCaprio su Vanity Fair

sabato 23 luglio 2011

ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

Chi non conosce Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen? Chi non sa che le cinque sorelle Bennett, unite nella sventura di essere donne e, pertanto, di vedersi preclusa ogni possibilità di dividersi l'eredità paterna, tentavano di sistemarsi trovando marito, tutte insieme appassionatamente gettate dalla assillante e affettuosa madre in pasto alla società, contro ogni uso e costume dell'epoca? E chi non sa che Elizabeth disprezzava il borioso signor Darcy, tanto che alla fine se ne innamorò?
Una sola frase potrebbe riassumere tutto: Orgoglio e pregiudizio è la madre di tutte le commedie romantiche.
Il film diretto da Joe Wright non può che devotamente fare omaggio a questa straordinaria commedia di Jane Austen, sebbene in alcuni punti se ne discosti, con il taglio di qualche figura di troppo e con la rivisitazione del carattere di alcuni personaggi.
Il film è oltremodo frizzante nelle battute e nei dialoghi, mentre è percorso da una vena di romanticismo e malinconia grazie alla colonna sonora e ai bellissimi paesaggi della campagna inglese.
La stella del film è sicuramente Keira Knightley, nei panni di Elizabeth Bennett, più in forma che mai, e la coppia con Matthew Mc Fayden, che interpreta il signor Darcy, fa indubbiamente scintille. Nel film, incontriamo anche Carey Mulligan, la "penultima" sorella Bennett, che ritroverà Keira Knigtely in Non lasciarmi.

Voto: 8

Anno: 2005
Orgoglio e pregiudizio su imdb
Joe Wright su wikipedia
Il trailer su youtube

WEEK END CON IL MORTO

Week end con il morto è una commedia americana del 1989, diretta dal regista canadese Ted Kotcheff (regista anche di Rambo).
Larry e Richard, impiegati in un'agenzia assicurativa di New York, in una calda domenica estiva scoprono un buco di due milioni di dollari nei conti dell'azienda per cui lavorano. Pensando di avere finalmente l'opportunità di fare carriera, corrono a comunicare la notizia al capo, Bernie, il quale per ringraziarli della "sorprendente" scoperta li invita a trascorrere il week end nella sua villa al mare. Le cose, però, stanno un po' diversamente: il responsabile del buco di due milioni è lo stesso Bernie che si rivolge alla mafia locale per eliminare i due impiegati. A morire, però, sarà qualcun altro...
Il film è un susseguirsi di sketch altamente divertenti, praticamente oltre il limite dell'assurdo, nei quali Larry e Richard sono combattuti dalla necessità di chiamare la polizia e denunciare la morte di Bernie, e la voglia di divertirsi come matti nella villa superlussuosa in cui sono ospiti. Il protagonista assoluto, però, è il cadavere, che offre una performance strepitosa e a cui ne succedono di tutti i colori.

Curiosità: Il film ebbe un successo clamoroso alla fine degli anni '80 e continua ad essere un'icona culturale (a tal proposito, si visiti la pagina di wikipedia). Nel 1993 ebbe un seguito, Week end con il morto 2, in cui il povero cadavere di Bernie viene persino riesumato.

Voto: 7

Anno: 1989
Week endo con il morto su imdb
Ted Kotcheff su wikipedia
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mercoledì 20 luglio 2011

LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA


La regina dei castelli di carta di Daniel Alfredson è un film di produzione svedese - danese, capitolo finale della trilogia di Milliennium, serie di romanzi dello scrittore svedese Stieg Larsson, da cui è stata tratta la serie omonima di film.
Lisbeth Salander, sopravvissuta al confronto con il padre Zalachenko, deve ora affrontare il processo in cui è accusata di tentato omicidio. Ancora una volta il giornalista di Millennium Mikael Blomkvist accorre in suo aiuto per scagionarla e mostrare al Paese chi sia la vera vittima di tutta la vicenda...
I castelli di carta a cui si riferisce il titolo sono le fantasie deviate create da Lisbeth secondo lo spregevole psichiatria Teleborian, che definirei il vero mostro di questo film.
Da un titolo così, ci si sarebbe aspettati un gran film. E invece, purtroppo, La regina dei castelli di carta si conferma debole come il secondo episodio della trilogia La ragazza che giocava con il fuoco e non conserva nulla della potenza espressiva del primo capitolo Uomini che odiano le donne. La recitazione è appena accennata, quasi agli attori non andasse di sforzarsi di recitare. Anche Noomi Rapace, che interpreta la protagonista Lisbeth, sembra abbastanza sottotono rispetto alle sue prove precedenti, mentre dal canto suo la regia è quasi inesistente.
Era, forse, troppo difficile mantenere l'intensità di Uomini che odiano le donne, film che indaga nei meandri più oscuri di un Paese, la Svezia, che tutti invidiano in quanto uno dei più "felici" del mondo? O, forse, è sorta, più semplicemente, la consapevolezza di un confronto perso in corso di causa dopo l'annuncio di un remake di Uomini che odiano le donne firmato David Fincher?

Voto: 3

Anno: 2010
La regina dei castelli di carta su wikipedia
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Il trailer di Uomini che odiano le donne di David Fincher su youtube

martedì 19 luglio 2011

Li teniamo d'occhio.... SAOIRSE RONAN


Saoirse Ronan, appena diciassettenne, si è fatta conoscere al grande pubblico per il ruolo di Briony nel film Espiazione di Joe Wright, che le è valso nel 2008 la candidatura all'Oscar come migliore attrice non protagonista (è la più giovane attrice di sempre).
Nata a New York ma cresciuta in Irlanda, Saoirse già a 9 anni prese parte ad alcune produzioni televisive irlandesi, per poi passare nel 2007 al mondo del cinema, quando fu scelta per il ruolo della tredicenne Briony in Espiazione.
Saoirse Ronan offre in quel film una straordinaria performance e dona una grazia d'altri tempi al suo personaggio, bambina sulla soglia dell'età adulta, aspirante scrittrice, che accuserà l'innocente Robbie di un crimine orrendo. Penso che tutti coloro che abbiano letto l'omonimo romanzo di Ian Mc Ewan da cui Espiazione è tratto concordino che nessun altro meglio di lei avrebbe potuto interpretare quel ruolo: le calza decisamente a pennello.
Da allora, Saoirse ha partecipato a numerosi altri film, tra cui ricordiamo, in particolare, Amabili resti di Peter Jackson, tratto dall'omonimo romanzo di Alice Sebold, nel quale ancora una volta Saoirse interpreta un personaggio giunto al passaggio dall'infanzia all'adolescenza, la cui vita è stroncata in modo terribile da un vicino di casa. Di nuovo, Saoirse si fa notare per la percepibile delicatezza dell'interpretazione.
Nell'immediato futuro, al cinema la vedremo in un ruolo da "dura", Hanna (in uscita in Italia il prossimo agosto, già uscito nel resto del mondo), nuovamente diretta da Joe Wright, in cui è una ragazzina allevata come un soldato dal padre, interpretato da Eric Bana.
La rara dote recitativa unita a una bellezza non convenzionale potrebbero rendere Saoirse una delle attrici più richieste negli anni a venire, purché al talento si affianchino scelte consapevoli e coraggiose, non compiute col mero scopo di aver fama e soldi. Per il momento, se guardiamo ai suoi prossimi film (Anna Karenina, sempre di Wright, che dirige per la terza volta sia Keira Knightley che Saoirse Ronan), Saoirse sembra essere sulla strada giusta.

La filmografia completa di Saoirse Ronan in imdb
Il trailer di Hanna su youtube



venerdì 15 luglio 2011

ROMANZO CRIMINALE

Romanzo criminale di Michele Placido è tratto dall'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, dal quale è stato tratta anche una serie televisiva in due stagioni andata in onda su Sky.
Il film racconta, attraverso la vita dei suoi tre capi e fondatori, il "Libanese", il "Freddo" e il "Dandi", la storia della Banda della Magliana, potente organizzazione criminale operativa a Roma tra gli anni '70 e '80, che si affermò non soltanto grazie al monopolio del mercato degli stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione, ma anche grazie ai contatti con i piani più alti della politica e dei servizi segreti. Tanta parte della storia italiana passa attraverso la storia della Banda della Magliana e Romanzo Criminale può essere proprio guardato come spaccato della storia d'Italia filtrato attraverso la vita di una potente organizzazione criminale.
Come è noto, Romanzo criminale vanta la migliore gioventù del cinema italiano di oggi: Kim Rossi Stuart (il Freddo), Pierfrancesco Favino (il Libanese), Claudio Santamaria (il Dandi), Stefano Accorsi (il commissario Scialoja) interpretano i personaggi principali, a cui si affiancano attori come Elio Germano (il Sorcio), Riccardo Scamarcio (il Nero) e Jasmine Trinca (Roberta).
Il film è ritmato e avvincente, forse troppo per chi vi si accosta per la prima volta. La rappresentazione della realtà, seppure crudele, è dotata di una vena di romanticismo che umanizza i personaggi; questo vale soprattutto per il personaggio del Freddo, che per i suoi dubbi e le sue ritrosie verso le azioni condotte dalla Banda, assurge al ruolo di criminale tormentato e romantico. Anche i personaggi secondari non sono mai banali, non mere comparse, ma degna cornice di un seducente ritratto.

Voto: 8

Anno: 2005
Romanzo criminale su imdb
Michele Placido su wikipedia
Il trailer su mymovies

venerdì 8 luglio 2011

LA VALLE DELL'EDEN

Un James Dean ventitreenne, forse ancora un po' acerbo e impacciato, inaugura la sua triade di personaggi maledetti: La valle dell'Eden, film del 1955 di Elia Kazan, nonché unico film uscito nelle sale quando Dean era ancora vivo, potrebbe essere ben spiegato da questa parabola raccontata nel Vangelo:

« Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato »
Luca, 18, 10-14


Due fratelli, Aron e Cal, l'uno buono tanto quanto l'altro cattivo, si contendono l'affetto paterno e l'amore di una ragazza. Nel frattempo, Cal, il fratello cattivo, interpretato da James Dean, scopre che la madre, data per morta tanti anni addietro dal padre, in realtà vive in un paese poco lontano, dove gestisce un bordello frequentato e di successo. La notizia ben presto sconvolgerà la vita di tutta la famiglia.
Come accennavo in premessa, La valle dell'Eden presenta una morale prettamente cristiana. Il film è, tra l'altro, tratto dall'omonimo romanzo di John Steinbeck ispirato alla storia di Caino e Abele.
Ricorrenti sono le parole "bontà" e "cattiveria": i personaggi sembrano a tutto tondo, ma alla fine fino a che punto il buono è buono, e fino a che punto il cattivo è cattivo quando le certezze crollano e si fanno incontri inaspettati? Quello che mostriamo è realmente quello che siamo, oppure rispondiamo ai ruoli che ci siamo assegnati o che ci sono stati assegnati da altri?
Queste sono le domande che sembra porre il film, che da un lato sembra peccare di ingenuità nel finale, poiché tutti i "superstiti" appaiono felici e contenti, mentre dall'altro sembra, forse, sin troppo realistico, dal momento che con l'uscita di scena del fratello buono tutti possono finalmente respirare.

Voto: 7

Anno: 1955
La valle dell'Eden su imdb
Elia Kazan su wikipedia
La valle dell'Eden su youtube

lunedì 4 luglio 2011

Li teniamo d'occhio... ANDREW GARFIELD

Forse la sua faccia non è ancora nota al grande pubblico, ma è destinata a divenirlo presto.
Classe 1983, nato in California ma vissuto in Inghilterra, Andrew Garfield sarà il prossimo Peter Parker nel reboot dell'Uomo ragno (The Amazing Spiderman) diretto da Marc Webb che uscirà nelle sale nel 2012.
Allo stato attuale, Garfield sembra non avere sbagliato un film: la sua prima parte in un lungometraggio, dopo l'esordio a teatro, è nel film di Robert Redford Leoni per agnelli, dove interpreta la parte di uno studente universitario e recita al fianco dello stesso Redford, di Meryl Streep e Tom Cruise.
Seguono, tra gli altri, Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo (l'ultimo film con Heath Ledger, uscito postumo) Non lasciarmi e, soprattutto, The social network, che segna l'ascesa del giovane Andrew nel panorama delle star del cinema mondiale. Nel bellissimo film di David Fincher, Garfield interpreta la parte di Eduardo Saverin, creatore di Facebook insieme a Mark Zuckerberg, ruolo con cui ci offre una straordinaria prova artistica.
Cosa riserverà il futuro ad Andrew Garfield? Quel che è certo è che un attore su cui scommettere. Speriamo che non rimanga intrappolato nel ruolo del supereroe, come è accaduto a molti attori, perché sarebbe davvero un gran peccato.

Filmografia completa di Andrew Garfield
Leoni per agnelli (2007)
Boy A (2007)
L'altra donna del re (2008)
Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo (2009)
The Amazing Spiderman (2012)

Andrew Garfield su wikipedia (en)


(Nella foto in alto, Andrew Garfield in Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo)


domenica 3 luglio 2011

ACROSS THE UNIVERSE

Across the universe di Julie Taymor, è un musical del 2007 in cui la storia è raccontata attraverso la musica e le parole dei Beatles. L'omaggio ai Fab Four si legge già nel titolo e nel nome dei protagonisti.
Siamo alla fine degli anni '60: Jude è un marinaio proveniente da Liverpool, sbarcato in America alla ricerca del padre. Qui conosce Max, che di lì a poco lascerà gli studi per recarsi a New York, e la sorella Lucy, di cui Jude si innamorerà. Sullo sfondo, l'atroce guerra condotta dal governo statuinitense in Vietnam, che costerà la vita a tanti giovani, volontari e non, costretti ad arruolarsi per non essere accusati di diserzione e che influirà notevolmente sulla vita dei protagonisti.
Questa è in sintesi la trama di Across the universe, un film che non perde mai il fascino che esercitò su di me la prima volta che lo vidi al cinema quattro anni fa.
Across the universe appartiene a quella categoria di film, per ognuno personalissima, che ti fa perdere completamente la testa, che ti rende vicinissima ai protagonisti fino a catapultarti dentro il film. Un film veicolo di vita e libertà.
Ogni particolare contribuisce al trionfo: in primis, ovviamente, la musica e i testi, che non perdono nulla della loro potenza iniziale, anzi, ne escono quasi rafforzati; ma anche la fotografia; la scenografia; le coreografie, la prova attoriale dei protagonisti, per lo più all'epoca sconosciuti (Evan Rachel Wood, Jim Sturgess, Joe Anderson), bravissimi sia nel cantare che nel recitare.

Curiosità: nel film fanno la loro apparizione Joe Cocker, che canta Come together, Bono Vox, che canta I am the Walrus e Lucy in the sky with diamonds, e infine Salma Hayek (già diretta da Jule Taymor in Frida), che canta Happiness is a warm gun.

Voto: 10

Anno: 2007
Across the universe su wikipedia
Julie Taymor su wikipedia
Il trailer del film su youtube