Titolo originale: American Beauty
Anno: 1999
Paese: U.S.A.
Durata: 122 min.
Genere: drammatico
Regia: Sam Mendes
Sceneggiatura: Alan Ball
Cast: Kevin Spacey, Annette Bening, Thora Birch, Mena Suvari, Chris Cooper, Peter Gallagher, Wes Bentley, Allison Janney, Scott Bakula, Sam Robards
Per il cinquantaquattresimo compleanno di Mr. Kevin Spacey, ho scelto di recensire un film osannato dalla critica e vincitore di cinque premi Oscar: miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura originale, migliore fotografia e, ovviamente, migliore attore protagonista a Kevin Spacey. Chiaramente sto parlando di American Beauty, scritto da Alan Ball (Six Feet Under, True Blood) e diretto da Sam Mendes (Revolutionary road, Skyfall).
Nel film, Kevin Spacey interpreta Lester, impiegato quarantaduenne, insoddisfatto della propria vita e del proprio lavoro, che si invaghisce della migliore amica della figlia, Angela (Mena Suvari).
Prima del 1999, anno in cui è uscito American Beauty nelle sale americane, già altri film avevano avuto il coraggio di dissacrare in maniera evidente il concetto di famiglia borghese: mi vengono in mente I ponti di Madison County di Clint Eastwood, del 1995, Tempesta di ghiaccio di Ang Lee, del 1997, Pleasantville di Gary Ross, del 1998.
Prima del 1999, anno in cui è uscito American Beauty nelle sale americane, già altri film avevano avuto il coraggio di dissacrare in maniera evidente il concetto di famiglia borghese: mi vengono in mente I ponti di Madison County di Clint Eastwood, del 1995, Tempesta di ghiaccio di Ang Lee, del 1997, Pleasantville di Gary Ross, del 1998.
Ma dopo il 1999, American Beauty è diventato un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che volessero affrontare la fragilità dell'American dream. Ma perché? Nonostante il tema non particolarmente originale, il film di Sam Mendes, sceneggiato da Alan Ball, è riuscito a diventare un masterpiece trattando argomenti che facilmente fanno scalpore - l'omosessualità repressa, l'invaghimento di un uomo verso un adolescente, il tradimento - attraverso un'estetica senza sbavature, che fin dal titolo - perfetto - esprime la sua critica e il suo pensiero.
Il nostro Kevin Spacey offre un'interpretazione eccellente nei panni di un uomo annoiato, nonostante abbia tutto ciò che si possa desiderare e che solo alla fine si rende di quanto ha perso: un'interpretazione scolpita nella storia del cinema. Difficilmente dimenticabile quella faccia da schiaffi.
Voto: 8
I blog partecipanti al Kevin Spacey Day sono:
50/50 ThrillerIl nostro Kevin Spacey offre un'interpretazione eccellente nei panni di un uomo annoiato, nonostante abbia tutto ciò che si possa desiderare e che solo alla fine si rende di quanto ha perso: un'interpretazione scolpita nella storia del cinema. Difficilmente dimenticabile quella faccia da schiaffi.
Voto: 8
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