Semisconosciuta in Italia, Léa Seydoux, con il viso dai tratti fanciulleschi e lo sguardo intenso e maturo, è una delle giovani promesse del cinema francese, a cui non è mancata qualche puntatina nel cinema d'oltreoceano.
Classe 1985, Léa vince nel 2009 il premio César come migliore promessa femminile per l'interpretazione di Junie in La belle persone. Nello stesso anno, viene scelta da Quentin Tarantino per un piccolo ruolo in Bastardi senza gloria e successivamente entra a far parte del cast di Robin Hood di Ridley Scott, accanto a Russel Crowe e Cate Blanchett, dove interpreta la parte di Isabelle, la moglie del principe Giovanni.
I più di noi la ricorderanno per il piccolo ruolo della ragazza che lavora al mercato delle pulci e fa amicizia con il protagonista Owen Wilson nell'acclamato Midnight in Paris di Woody Allen.
Dopo aver ottenuto un'altra piccola parte anche nell'ultimo Mission Impossible, Léa Seidoux è finalmente la protagonista nell'ultimo film della regista franco - svizzera Ursula Meier, Sister, vincitore dell'Orso d'argento allo scorso Festival di Berlino. Il film racconta la storia di un ragazzo orfano che vive rubando ai turisti in una stazione sciistica sulle Alpi. Questo il discorso che ha accompagnato la premiazione del film:
"Sister è una riflessione poetica e appassionante sulla relazione tra due persone, splendidamente raccontata e ambientata con grande immaginazione nel panorama inusuale di una stazione sciistica. Il film conduce un'analisi brillante del rapporto tra ricchezza e povertà ed è scritto e diretto in modo geniale da Ursula Meier. Le interpretazioni di Léa Seydoux e Kacey Mottet Klein sono formidabili".
I curiosi dovranno aspettare soltanto il 7 maggio prossimo per vedere questo film (e dati i tempi biblici della distribuzione italiana, non possiamo che parlare di miracolo).