Recensione di Marco Zaninelli
Titolo originale: War Horse
Paese: U.S.A., Regno Unito
Anno: 2011
Durata: 146 min.
Genere: Drammatico, Guerra
Regia: Steven Spielberg
Soggetto: Michael Morpurgo
Sceneggiatura: Richard Curtis, Lee Hall
Cast: Jeremy Irvine, Emily Watson, Peter Mullan, David Thewlis, Tom Hiddleston, Benedict Cumberbatch
I film sul primo conflitto mondiale, soprattutto a confronto con l’iper-attenzione della cinematografia americana sulla II guerra mondiale, si contano veramente sulle dita di una mano: i nostrani Uomini contro di Rosi (adattamento, diciamo così, del libro di Emilio Lussu Un anno sull’altipiano) e La Grande Guerra, poi ovviamente Orizzonti di gloria e Niente di nuovo sul fronte occidentale; alla lista aggiungerei Joyeux Noël di Christian Carion del 2005 e appunto il nostro War Horse. Anche cercando una lista completa questo tipo di ambientazione storica non raccoglie più di una quarantina di pellicole.
Passiamo a noi: il film, regia di Steven Spielberg, è struggente. A volte troppo, sfiora lo stucchevole. L’amicizia tra un ragazzo, Albert (Jeremy Irvine), e il puledro da lui allevato sembra a tratti quasi parodistica, sovradimensionata, troppo umana, quasi che il giovane pensasse più al cavallo che ai rapporti con altri esseri umani; se i soldati al fronte portavano la foto di mogli, fidanzate e mamme per scaldarsi nelle gelide notti, lui conserva accanto al cuore il ritratto dello splendido stallone. La pecca sta forse quindi nell’eccessiva umanizzazione dell’animale e nell’umano spirito di sacrificio che lo contraddistingue: addirittura si offre, al posto di un altro cavallo ferito, per trascinare dei pesantissimi cannoni tedeschi su di una collina.
Per il resto – ho voluto subito accumulare le critiche negative – il film è emozionante; difficile restare impassibili di fronte al coraggio, alla capacità che questo animale ha, passando di mano in mano, di cambiare le persone, di renderle più umane nell’inferno della Grande Guerra.
Pur essendo un cavallo quasi purosangue e dalla conformazione adatta più alla corsa che al lavoro, in patria darà prova di eccezionali capacità fisiche e “morali”, arando (con il supporto e grazie al legame con il giovane) un campo considerato poco più di una pietraia, salvando così la fattoria del padre di Albert.
Allo scoppio del conflitto verrà comunque venduto per saldare i debiti e, tra le lacrime e gli addii, sarà arruolato, ben prima del suo padrone, nell’esercito inglese.
Acquistato dall’ufficiale di cavalleria James Nicholls (Tom Hiddleston) inizierà la sua guerra come l’antica e rispettata macchina da sfondamento che rappresentò in passato, scontrandosi tuttavia con la guerra moderna. Le mitragliatrici tedesche falceranno l’ultima carica dei cavalleggeri inglesi e con loro la speranza di una guerra rapida.
Passerà quindi nelle mani di due giovani soldati tedeschi che tenteranno di disertare e di una ragazzina francese orfana dei genitori e allevata dal nonno. Poi lo vedremo brutalmente sfruttato come misero animale da tiro. Infine, per un attimo, sarà di nuovo libero e selvaggio nella sua corsa attraverso la terra di nessuno, prima di rimanere bloccato nei reticolati. Tuttavia, nonostante la situazione drammatica, porterà umanità anche nella desolazione tra le due trincee, nella terra francese martoriata dalle bombe e lastricata di sangue e fango, venendo liberato dal filo spinato grazie all’azione combinata di due soldati di diversa bandiera che, l’uno di fronte all’altro, si ritrovano uguali e non più nemici.
Nel frattempo anche il giovane Albert viene arruolato, mostrandoci tutto l’orrore, la paura e la follia della prima guerra mondiale, le cariche suicide fuori dalle trincee, l’uso dei gas tossici, e ogni altro stratagemma tutto umano per uccidere il prossimo.
La “favola” termina come ci si aspetterebbe, nonostante il disastro collettivo. La morte risparmia sia il giovane sia l’amato animale (“il cavallo miracoloso”) che potranno tornare insieme a casa, anche se ovviamente il lieto fine risulta piuttosto amaro considerando la mole di cadaveri accumulati nella storia e dalla Storia.
Voto: 7
per me una cavalcata orripilante, stucchevole è dir poco.
RispondiEliminaio gli avevo dato un sonoro 0 :)
e se i film sulla prima guerra mondiale sono pochi, un motivo c'è: è stata una palla allucinante ahah
Ma che bello leggere una rece positiva su questo film! Sarà perché io amo gli animali e perché adoro i film strappalacrime.
RispondiEliminaComunque ti dico una cosa: il cane del mio vicino stava male (poi si è saputo che stava per morire con la febbre altissima); beh il mio cane, dal nostro giardino lo guardava e piangeva, prima che lo portassero dal veterinario.. Poi si dice che gli animali non capiscono. Ora non so se i cavalli siano a livello dei cani, ma era per dire che non era una scena proprio impossibile..