Conclusione degna dell'anno cinematografico 2011? Le idi di marzo di George Clooney. Il regista del bellissimo Good night, and good luck, protagonista di una miriade di film di successo, nonché vincitore dell'Oscar come migliore attore non protagonista per Syriana, torna dietro la macchina da presa per raccontarci il rapporto controverso tra politica e media. Stephen (Ryan Gosling) è l'addetto stampa della campagna elettorale del candidato alle primarie democratiche Mike Morris (George Clooney), governatore della Pensylvania, su cui si fondano le speranze di rinascita dell'ala più a sinistra del Partito Democratico dopo otto anni di disastrosa presidenza Bush.
Brillante e ambizioso, Stephen commetterà un errore fatale, ma cercherà di rimanere a galla, rinunciando ad essere ciò che era o che credeva di essere.
Le idi di marzo, tratto da una piéce teatrale intitolata Farragut North, è destinato a diventare un classico cinematografico sugli intrighi del potere. Il film ci mostra cosa c'è dietro la macchina da presa, quando le luci del dibattito si spengono e l'uomo di potere si trova ad interagire con gli uomini a cui deve una buona fetta del suo successo. Ma quanto fedeli sono questi uomini? A quale prezzo possono essere comprati? E l'uomo di potere? Può essere ricattato, venduto, comprato? E' quest'uomo davvero fedele ai suoi ideali, alla facciata che mostra al pubblico?
Sì, il pubblico. Qui non si parla più di popolo. Chi vota è il pubblico e tutto ciò che conta è l'immagine e la fedeltà ad essa. Un solo atto contrario al senso del pudore comune ed è finita. Puoi mandare in bancarotta un intero paese ma se tradisci tua moglie perdi metà del tuo consenso.
Il finale è aperto nella trama e nella morale. E' meglio avere un presidente sotto ricatto morale ma che potrebbe fare del bene al Paese oppure abbandonare il Paese nelle mani degli ultraconservatori?
Un cast migliore non è immaginabile: innanzittutto, Ryan Gosling brilla e ci possiamo dire più che entusiasti che Hollywood abbia trovato un attore del suo calibro. George Clooney riesce ad interpretare un candidato soltanto in apparenza trasparente; Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffman ed Evan Rachel Wood completano il quadro con interpretazioni eccellenti.
Il film, candidato a quattro importanti ai Golden Globes 2012 (miglior film drammatico, miglior regista, migliore sceneggiatura non originale, migliore attore protagonista a Gosling), si prepara a sbancare agli Oscar.
Voto: 9
Voto: 9
George Clooney su wikipedia
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